Mind games

L'amore, ah l'amore, si l'amore.

L'amore rende enormemente felici quando arriva e ci pervade.

Ma l'amore provoca profonda ed indicibile sofferenza quando finisce o se ne va.

L'amore rende fragili ed insicuri quando si vive con la paura di perderlo.

A volte ci perseguita quando ci invade totalmente, soprattutto se non riusciamo a viverlo in modo naturale.

L'amore ci rende schiavi quando si prende la nostra libertà, anche se siamo noi ad offrirla.

L'amore ci rende ridicoli quando ci umiliamo perdonando il male che subdolamente e volutamente ci è stato fatto.

Ma l'amore riesce a farci toccare il cielo quando lo "facciamo" e ci ritroviamo colmi di indefinibile gioia.

L'amore rende benedetti e fortunati quelli che lo riescono a vivere con completezza, serenità e consapevolezza perché è un misterioso dono che arriva dal Cielo.

L'amore è tutto questo e tanto altro ancora ed è difficile confinarlo in una definizione perché è un qualcosa che, come l'idea di universo, sfugge alla comprensione umana.

Love.

Ogni giorno il tempo ci regala qualcosa ma anche ci toglie qualcosa.

Ci dà un'esperienza nuova ed in più ma si prende un pochino del nostro patrimonio naturale che è destinato a finire.

Spesso non si pensa a quanto sia difficile definire il passaggio del tempo che non sia solo un'osservazione dell'esteriorità.

Forse ogni giorno nasce una speranza in meno di quelle che sfioriscono, così come i sogni sono meno ricchi di accattivanti fantasie di come erano un tempo.

L'unica possibilità per resistere alle difficoltà che ogni giorno sembrano un pò più pesanti delle nostre risorse è provare a raggiungere una stabilità interiore.

Arrivare alla consapevolezza delle nostre nuove fragilità può portare ad accettarle e, se il lavoro è ben fatto, a trovare quel giusto e sano equilibrio che può farci seguire la nostra strada anche se diventa più accidentata.

Il tempo non possiamo certo fermarlo ma dobbiamo "conviverci" al meglio.

Il silenzio può apparire come una minaccia oppure diventare una risorsa.

Può far ascoltare le grida di dolore dell'anima o, al contrario, essere una carezza delicata e confortante per un cuore sereno.

Sentire, percepire oltre che ascoltare sono cose naturali ma non scontate, come vedere, osservare ma anche scoprire perché il silenzio in questo è di grande aiuto.

Ascoltare il silenzio per percepire il battito degli attimi della nostra vita che volano via.

Scoprire come il tempo pian piano si impadronisce delle nostre fragilità, ampliandole sempre più, tanto da renderci coscienti definitivamente, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, che non siamo immortali.

Il silenzio aiuta ad arrivare alla consapevolezza, anzi alle consapevolezze tutte quelle che possiamo raggiungere in questo nostro cammino più o meno felice, più o meno sereno. 

Un cielo stellato. Stelle a perdita d'occhio.

Nessun altra cosa rende piccoli e attaccati al suolo della Madre Terra che ci porta in un viaggio senza meta, avventuroso ed inconsapevole.

Il firmamento annichilisce ed il mistero ci risveglia paure ancestrali, timori reconditi e ci induce a riflessioni che poi ci appaiono senza risposta.

Che cosa è lo spazio? Ed il tempo? E noi chi siamo?

Ci sentiamo cosi infiniti nella nostra limitatezza ma così infinitamente minuscoli davanti alla grandezza di un cielo di cui vediamo una parte microscopica.

Il cielo eterno tetto su di noi che ci protegge, rassicura con il suo azzurro, inquieta quando è grigio e spaventa quando volge al nero.

Noi passeremo ma il cielo sarà sempre lì, a testimoniare il senso dell'infinito che forse non ci appartiene.

Un nome, forse mi basterebbe solo sapere il tuo nome. Forse.

Sono tanti anni, troppi, che le nostre strade si incrociano così come i nostri sguardi.

E' il mio che ti cerca mentre il tuo scivola via lontano. Purtroppo.

Vorrei dare un nome al ricordo che ho di te quando mi capita di pensarti, dopo uno dei fortuiti incontri.

Mi piace guardarti mentre abbasso lo sguardo per non disturbarti o turbarti ma percepisco la tua femminilità discreta nel tuo vestire informale, quasi volessi nascondere la tua sensualità che invece i tuoi occhi non possono occultare.

Ho solo pochi secondi per osservarti, raramente minuti, così come pochissime sono state le volte in cui ho sentito la tua voce mentre eri in compagnia di qualcuno più fortunato di me.

Non ti disturberò mai, non mi rivolgerò mai a te con una scusa così come non credo che gli dei, per qualche misterioso disegno, indirizzino il destino in modo da far incontrare le nostre vite.

Mi farò bastare quei pochi momenti, senza indulgere in fantasie ma che mi servono per per coltivare ancora di più il tuo mistero di donna sconosciuta.

Il più bel mistero che ci sia.