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L'Italia e Di Natale


Antonio Di Natale trascina Roberto Donadoni in montagna. A un passo dalla vetta. A un punto dalla Scozia, che vince clamorosamente a Parigi e che dovremo incontrare il 17 novembre a Glasgow. L'ultima spiaggia la spedisce ai mittenti e ai detrattori del c.t.. L'esterno destro aggiunge alla sua galleria fotografica una doppietta che permette all'Italia di battere l'Ucraina 2-1, dopo il pareggio di un ritrovato Shevchenko. Partita scorbutica in cui la Nazionale rischia molto senza esaltare, ma che risolve grazie all'esperienza e alla classe dei suoi giocatori. SCOMMESSE - Il ritorno al 4-2-3-1 e cinque cambi rispetto alla partita con la Francia, sono le novità di Roberto Donadoni contro l'Ucraina. Panucci gioca a destra della difesa; Ambrosini duetta al fianco di Pirlo in posizione più avanzata; Perrotta e Di Natale si schierano sulla linea dei mediani; Iaquinta è l'unica punta. Dimenticare San Siro è l'imput del c.t., che però sorprende ancora, spedendo Del Piero e Lucarelli in tribuna. Cambia anche Oleg Blokhin. Dopo l'1-1 di Tbilisi rinuncia a Voronin e a Rotan e si affida a Kalinichenko e Gay. Variabile il modulo; una sorta di 4-1-4-1, con Tymoschuk battitore libero tra difesa e centrocampo, mentre Sheva è la punta di diamante. IMPETUOSO SHEVA - La partita che dovrebbe segnare una svolta, non ha i prodromi del riscatto. La partenza secca dei padroni di casa sorprende gli azzurri. E quando Andriy Shevchenko al 4' fa tremare la traversa su una punizione calciata da oltre venti metri, prevale la sensazione che uscire indenni da Kiev sarà un'impresa. Ucraina dappertutto, padrona del campo. Blokhin azzecca tutte le mosse: limita il gioco sulle fasce, chiude a chiave Iaquinta in un bunker e pressa con il centrocampo. Kalininchenko e Gusev sono i padroni delle fasce e per Sheva è festa grande. L'attaccante svaria da una parte all'altra del campo disorientando con la sua velocità la difesa azzurra che riesce. L'ex milanista si ripete al 21' con una discesa imperiosa sulla sinistra, da cui fa partire un diagonale che esce di poco. Al 23' l'Italia rischia ancora; micidiale la punizione centrale di Sheva respinta da Buffon. PIRLO E DI NATALE - Assedio conclamato e Nazionale allo sbando per un buon quarto d'ora. Difficoltà e affanno lasciano presagire ultime spiagge. Tutto sembra complicato, anche l'inserimento più semplice. Trovare spazi nell'affollata trequarti dei gialloblù è impossibile, così il gioco si sposta inevitabilmente su Pirlo e Di Natale, senza dubbio i più attenti alla manovra. Il giocatore dell'Udinese elenca tutte le sue qualità, negli inserimenti e anche nelle conclusioni, in contrapposizione con Iaquinta, pesante e sempre come le spalle alla porta. Pirlo è il metronomo che cerca di far rispettare i tempi. Due a caso; di quelli che risolvono le partite. Come al 40' quando il regista del Milan pennella proprio per il piccolo attaccante che devia in rete per l'1-0. Forte del vantaggio gli azzurri possono permettersi il lusso di giocare una ripresa con giudizio. E con un pizzico di autorità, perché Di Natale potrebbe fare il bis sull'invito dalla destra di Iaquinta dopo soli due minuti. Ma l'Ucraina non è sparita dal campo. La squadra di Blokhin produce gioco sull'onda dell'orgoglio, perché, tutto sommato, è avversario abbordabile con molti limiti: difesa rivedibile. Pressa e cerca di creare confusione davanti a Buffon, anche se è con la classe, al 4', che Sheva, sempre e solo lui, obbliga il portiere della Nazionale alla grande respinta con un diagonale griffato. Ci può stare. Blokhin non molla e fa due cambi: Voronin per Kalinichenko e Glady per Nazarenko, mentre Aquilani prende il posto dell'irriconoscibile Perrotta. Ma è un partita di basso profilo, dove l'Italia bada a mantenere il vantaggio, con la consapevolezza di essere superiore all'Ucraina, sottovalutando fin troppo l'avversario. Al 23' Sheva obbliga Buffon al miracolo sfruttando il primo errore di Barzagli, ma non sbaglia al 27' quando trova uno spazio in area e in girata agguanta il pareggio. GOL PESANTE - Nuvole nere si addensano sugli azzurri, ma l'Italia ha il pregio di reagire. E a conferma che le scelte di Donadoni questa volta sono quelle giuste, Ambrosini conquista una palla a centrocampo sull'errore di Voronin e lancia perfettamente Di Natale che in solitudine ha tutto il tempo per trovare l'angolo giusto e infilare il 2-1. Il gol che scatena l'entusiasmo di Donadoni e degli azzurri che fanno cerchio; un po' come dire che il gruppo è rimasto intatto.