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PREMONITION


Linda Quinn Hanson è una casalinga che vive una vita di routine. La sua vita è dedicata alla casa, ai figli e all'affascinante marito fino a quando, improvvisamente, si rende conto di avere doti di chiaroveggenza: la causa scatenante è la presunta morte di quest'ultimo, defunto in un incidente stradale, ma che riappare misteriosamente il giorno successivo come se nulla fosse successo. Si tratta di vere premonizioni o di semplici incubi? È realtà o fantasia? La disperata ricerca della verità porterà Linda alla più incredibile delle risposte. Ennesima divagazione sul tema della preveggenza, Premonition riesce, per almeno un'ora, a tenere sulle spine lo spettatore, incerto, proprio come la protagonista, su dove sia posto il confine tra sogno e realtà. Purtroppo la sceneggiatura, che affastella in modo più o meno convincente colpi di scena e rivelazioni in-credibili, crolla miseramente proprio nel momento più importante e annulla buona parte del pathos pazientemente costruito in precedenza, con un finale a dir poco insulso e l'omissione di dettagli e informazioni indispensabili per dare un senso logico alla trama. La regia di Mennan Yapo si dimostra piatta e prevedibile ma tutto sommato funzionale alla causa, mentre piuttosto fuori forma appaiono i due protagonisti, Sandra Bullock e Julian McMahon (quest'ultimo col cinema ha proprio un conto aperto, visto che non riesce mai a mettere in mostra il talento dimostrato in televisione), poco credibili come marito e moglie e troppo sopra le righe nei momenti topici del film