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H3G in vendita


Le voci di corridoio sono diventate dichiarazioni ufficiali, la divisione italiana di H3G è in vendita.Sebbene quella Italiana sia la compagnia del gruppo H3G con maggior numero di clienti, dai numeri dell’azienda 8 milioni e mezzo, è anche quella che dalla sua fondazione non ha ancora prodotto  utili e che è ancora in notevole perdita.Dopo aver esternalizzato i ripetitori, con un contratto a Siemens, e dopo il call center ecco la possibilità a medio termine che si cambi proprietà.Ormai non sono più voci di corridoi, coloro che in H3G avevano le orecchie ben aperte sapevano quello che accadeva sebbene Vincenzo Novari (AD di H3G) negasse sempre tutto.Questa volta la dichiarazione è giunta dal capo del gruppo H3G direttamente dalla Cina.Ma chi sono i possibili acquirenti?Si fanno tanti nomi ma il più probabili sono 2Partiamo per gradi, si è parlato di fusione con Wind o Vodafone.Nel primo caso l’imprenditore egiziano Sawiris (Capo della società che ha acquistato “in Saldi” Wind) non si è espresso ma anche la compagnia “arancione” non gode buona salute soprattutto a seguito del decreto Bersani.Per quanto riguarda Vodafone era una delle possibilità più accreditate ma che oggi non troverebbe fondamento.Le voci c’erano quando Vodafone non aveva esternalizzato 1000 dipendenti diretti del call center per far cassa ed acquistare Tele 2 Italia.In questo momento Vodafone ha intenzione di espandersi con Tele 2 sulla rete fissa e internet.Le ipotesi sono 2, FastWeb oppure T-Company.Fastweb ha già un contratto di Wholesale con H3G che la vedrà come operatore mobile virtuale dalla seconda metà del 2008 e nel caso di una acquisizione la compagnia a banda larga italiana (recentemente passata a maggioranza svizzera con Swiss Com) passerebbe ad essere un operatore convergente a 360 gradi.Nel caso di T-Company si tratterebbe della concretizzazione di un ambizione che ha da tempo.L’azienda di telecomunicazioni, ex monopolista di stato tedesca, da tempo vuole entrare nel mercato italiano di telefonia mobile.Fin ora procede con trattative under cover, sotto banco o sotto copertura.L’azienda è già presente in paesi europei e in America.Una possibile acquisizione tedesca poterebbe a scenari di telecomunicazioni più allargati.La T-Company non conferma ma non smentisce, il comportamento è comprensibile visto la quotazione in borsa di T-Company.I tedeschi sono più furbi. Oddio forse lo sono anche i francesi di Air France che con tutto questo frastuono han contribuito al crollo delle azioni Alitalia.3 anni fa l’azienda era quotata poco meno di 10 euro per azione, oggi il suo valore oscilla tra i 10 e 30 centesimi di euro per azione.L’Alitalia verrebbe scambiata così, 1 azione Air France per 160 azioni Alitalia.Staremo a vedere.