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La Nave Ecologica


 emergenza rifiuti campana potrebbe essere risolta in crociera, mentre i turisti fanno una puntata di black jack al casinò o consumano un martini cocktail al bar: «Ogni settimana, quando la nave attracca al porto di Napoli, potremmo prelevare 20 tonnellate di spazzatura da smaltire durante la navigazione». Invece? «C' è un problema politico e dalla politica vogliamo rimanerne fuori. Dopo le elezioni, se sarà possibile intavolare un serio discorso imprenditoriale ne discuteremo». Quel che la Campania non è ancora riuscita a fare sulla terra ferma, la costruzione di un termovalorizzatore, lo ha realizzato un armatore di Sorrento a bordo di una nave. Ieri sera, a Dover in Inghilterra, è stata varata «Poesia», nuova ammiraglia di MSC Crociere, la compagnia di Gianluigi Aponte: 89.600 tonnellate e 294 metri di lunghezza totalmente ecocompatibili. Costata circa 500 milioni di euro, «Poesia» è la nave da crociera più ecologica del mondo grazie ad una tecnologia made in Piano di Sorrento, provincia di Napoli, dove ha sede il centro studi di MSC. Siccome gli affari sono affari, la filosofia «verde» (le emissioni di gas delle ciminiere hanno un impatto ambientale vicino allo zero) che ha ispirato questa città galleggiante capace di trasportare 3.000 passeggeri, non è solo una questione di etica: «La valutazione è di tipo economico - dice Pierfrancesco Vago, ad della compagnia -. Il caro petrolio spinge a individuare nuove tecnologie». Da qui, l' idea di un termovalorizzatore a bordo. La raccolta differenziata è al 100%: «Niente viene buttato via, tantomeno in mare. Dall' alluminio alla carta, tutto viene riciclato». L' immondizia prodotta dai croceristi serve per ricavare vapore per le caldaie della sala macchine, della lavanderia e per desalinizzare l' acqua di mare. «Il prossimo passo sarà trasformare i rifiuti in carburante». «Poesia» utilizza un tipo di gasolio a basso contenuto di zolfo, illuminazione e riscaldamento delle cabine sono gestiti da un computer che tara il consumo in base al fabbisogno. Anche qui «il risparmio è almeno del 20%». E se la mozzarella di bufala continuerà ad essere a rischio, nessun problema: «Possiamo produrla direttamente a bordo». Anche se le bufale dovranno rimanere a terra.