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Fenomeno Gomorra


Venerdì 25 aprile in seconda serata Rai Due ha proposto la trasposizione teatrale del libro di Roberto Saviano GOMORRA.Il best seller, che ha venduto un milione di copie in Italia e che è stato tradotto in ben trentun lingue, è anche uno spettacolo. Come il libro, l’opera teatrale compone un’ appassionata denuncia del malaffare globalizzato, che oggi è un sistema criminale non solo campano, ma anche cinese, russo … internazionale. Proprio a Napoli, nello spazio angusto ma carico di tensione e di partecipazione emotiva del Ridotto del Teatro Mercadante, un gruppo di giovani attori si misura con questo incandescente testo diretto da Mario Gelardi con l’aiuto dello stesso Roberto Saviano.L’allestimento si apre con il discorso che lo scrittore pronunciò, prima del clamore suscitato dal libro, da un palco nella piazza di Casale di Principe, quando sfidò i camorristi casalesi con quel: ” non valete niente e ve ne dovete andare…” . Queste parole sono diventate un monologo interpretato da Ivan Castiglione nel ruolo di Saviano. Frasi dure che trascinano lo spettatore faccia a faccia con molti personaggi evocati nel racconto. Dal sarto che in un laboratorio clandestino produce per le grandi firme della moda, ai ragazzini coinvolti nello spaccio di droga e di armi, ai giovani manager rampanti che costruiscono fortune sulla gestione illegale dei rifiuti. L’esito di questa coraggiosa denuncia da parte del giovane autore, che ha messo in luce verità scomode e inquietanti, è una vita sotto scorta minacciata dai clan malavitosi in cerca di vendetta. La regia ha scelto di proporre due livelli di racconto, quello più istintivo, violento, proprio della manovalanza armata che si esprime in una lingua primitiva, gutturale, animalesca e quello imprenditoriale, elegante, scolarizzato di chi non si sporca mai le mani direttamente, coordina a distanza, ha interessi in tutto il mondo. Uno spettacolo duro dal testo teatrale incandescente. E paradossalmente proprio il teatro, che è per antonomasia il luogo della finzione e della rappresentazione, diventa il luogo della verità possibile.La ripresa è stata realizzata dal Centro di Produzione Rai di Napoli con la regia televisiva di Marisa Vesuviano.