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Il toro torna a respirare, il napoli in apnea.


Da Superga alla salvezza, il Toro scala due colli in due giorni. Sempre con il cuore, sempre con Rosina come uomo-immagine: alla vigilia il numero dieci aveva letto i nomi dei caduti a 59 anni dalla tragedia, ventiquattro ore dopo sblocca Torino-Napoli con un rigore che vale un pezzetto di serie A. Tutto con qualche dubbio, certo: il contatto tra Domizzi e Di Michele c’è ma non è netto. Alessandroni, guardalinee di destra, è coraggioso a chiamare De Marco e prendersi la responsabilità della decisione. Il resto lo fanno Stellone e Di Michele, bravissimi a costruire il 2-1 scambiandosi i ruoli: l’attaccante fa il fantasista, Di Michele si riscopre punta infilando Navarro in uscita. Numeri: i granata salgono a 37 punti a due giornate dalla fine. In attesa della trasferta di Livorno e della partita in casa con la Fiorentina, c’è materiale per essere ottimisti. RITORNA DI MICHELE - La differenza, in un classico di fine stagione, l’hanno fatta le motivazioni: esagerate per un Torino finalmente grintoso, contenute per il Napoli. Il miraggio-Intertoto evidentemente non eccita Reja, che ripropone l’attacco leggero (Bogliacino dietro a Lavezzi) e imposta una partita di attesa. Non basta, perché De Biasi qualcosa riesce a inventare: Di Michele largo a sinistra non è male e Stellone apre tanti spazi per i centrocampisti. Che si inseriscono poco ma tengono tanto palla. Normale che succeda qualcosa, prima o poi: al 19’ Navarro si fa conoscere bloccando in allungo una girata di Di Michele, ma otto minuti dopo si butta dalla parte sbagliata sul rigore di Rosina.LA SOLITUDINE DI LAVEZZI - E il Napoli? Il Napoli si vede subito e poi basta: sul destro di Bogliacino al 9’ è bravo Sereni, che poi soffre solo nel finale. Il numero uno granata para poco e quasi tutto, con l’eccezione del gol del pareggio. Bogliacino mette in mezzo una punizione, Santacroce e Lanna si ostacolano (no, non sembra esserci fallo), Contini da due metri non può proprio sbagliare. Per un difensore che segna, ci sono tre attaccanti che non convincono. Bogliacino la prende poco, Lavezzi è troppo solo, Calaiò entra a mezz’ora dalla fine e non si fa notare. Tra i promossi Navarro che, all’esordio in serie A, prende due gol ma ne salva un altro su Stellone. E proprio lui, Stellone, chiude quasi da centrocampista, tenendo palla quando il Torino fatica. Fatica, rischia (colpo di testa appena alto di Calaiò al 38') ma la porta a casa. La salvezza adesso è più vicina: a Livorno, meno di 350 chilometri dall'Olimpico.