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A Gomorra il Gran Premio della Giuria


CANNES - «Gomorra» ha vinto il Gran Premio della Giuria al festival cinematografico di Cannes. La Palma d'Oro è andata al francese «Entre les murs». Soddisfazione per il cinema italiano anche per il premio speciale della giuria a «Il Divo». Riconoscimento come miglior regista al turco Ceylan. Benicio del Toro, protagonista del film «Che» di Steven Soderbergh, ha vinto il premio come miglior attore e la brasiliana Sandra Corveloni per «Linha de passe» di Walter Salles quello per la migliore attrice. GLI ALTRI PREMI - Ad «Hunger» del britannico Steve McQueen, il documentario sullo sciopero della fame di Bobby Sands, è stato assegnato il premio Camera d'Or per la migliore opera prima. I fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno ricevuto il riconoscimento per la migliore sceneggiatura per «The Silence of Lorna», la storia di un'immigrante albanese costretta a sposare un belga per poter restare nel Paese. I Dardenne hanno gia vinto a Cannes la Palme d'Or per il miglior film nel 2005 per «The Child». NAPOLITANO: «GRANDE RITORNO DEL CINEMA ITALIANO» - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia dei premi assegnati ai film italiani in concorso al Festival del Cinema di Cannes, ha parlato di «grande ritorno del cinema italiano ai momenti gloriosi della sua storia». «Il riconoscimento a entrambi i film in concorso -ha detto il Capo dello Stato - costituisce un successo straordinario che premia e incoraggia tutti coloro che fanno cinema in Italia. In particolare, volendo esprimere un mio forte sentimento personale, dico che Gomorra, film di verità e di dolore su Napoli, mai come in questo momento interroga e stimola le nostre coscienze». CASTELLITTO: «I PREMI È COME FOSSERO TRE» - «I miei colleghi della giuria mi prendono in giro da tutto oggi, ma io insisto che in fondo al cinema italiano abbiamo dato tre premi»: così commenta a caldo il giurato Sergio Castellitto l'en plein nel Palmares ottenuto con il premio della giuria a Il Divo e il Grand Prix a Gomorra. «Fin dall'inizio - prosegue Castellitto - li ho sentiti come due film gemelli, tanto diversi quanto complementari, due bambini cresciuti nello stesso ventre. Perchè hanno in comune un grande tema, ovvero cosa si nasconde dietro la faccia urbana, civile, occidentale, di una democrazia. È facile parlare di una dittatura, di un Paese in via di sviluppo; ma altra cosa è affrontare il volto controverso di una realtà europea in cui la verità supera perfino ciò che si racconta. Questo hanno fatto, con i loro film, con stili diversi, Garrone e Sorrentino, sicchè il terzo premio di cui parlo va alla cinematografia italiana di oggi nel suo insieme. La stessa che un anno fa era data qui sulla Croisette come agonizzante, se non già morta, perchè non avevamo un film in concorso. Adesso a chi mi parla di crisi, per punizione lo mando in Costa azzurra!». Sintetico come suo costume, ma prodigo di elogi per i nostri film è anche il presidente della giuria, Sean Penn: «Gomorra - dice - è un film che resterà a lungo, che vale e ci ha convinto. Quanto a Il Divo, esprime un'idea di cinema dinamica, audace, vibrante, ma è anche un film forte e coraggioso sul tema del potere e della politica che sa trattare con umorismo ed energia insieme».