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La camorra? C'è sempre stata e sempre ci sarà


Aspetta di andare a vedere «Gomorra», uno dei due film italiani premiati a Cannes, e intanto ne ha chiesto notizia al fratello che ieri lo ha visto. Ma Marco Borriello, centravanti del Genoa e della Nazionale, nato 26 anni fa a Napoli e cresciuto a San Giovanni a Teduccio, ammette di non aver bisogno di film o libri per sapere qual è la drammatica realtà della sua città, per interpretare il disagio che sta vivendo Napoli in queste ore, stretta com'è tra crominalità camorristica ed emergenza rifiuti. «Ora gli abitanti di Chiaiano protestano - ha detto Borriello - mi auguro però che capiscano che se la situazione non si risolve, ci sarà una sola conseguenza: crescerà l’immondizia di Napoli». L’attaccante ricorda di aver passato tutti gli anni dell’infanzia per le strade del suo quartiere, dove i clan spadroneggiavano e ne trae un’amarissima conseguenza. «La camorra c’è sempre stata, sempre ci sarà. Perchè con la camorra la gente vive, la gente mangia. In un certo senso, è costretta. Stato assente? Sì lo Stato manca. Spero che Berlusconi e il suo governo risolvano il problema dei rifiuti. Lui ne ha le qualità». «Non è bello vedere Napoli in queste condizioni - ha aggiunto Borriello - evidentemente chi ha amministrato in questi anni ha commesso degli errori. Credo che a governare siano stati Iervolino e Bassolino. Spero che Napoli si rialzi, un po' come ha fatto la squadra di calcio. Ma per me non c’è bisogno di libri o di film per capire qual è la situazione. Io per quelle strade ho vissuto». La voglia di veder «Gomorra», però, resta. «Ieri c’è andato mio fratello - ha concluso Borriello - è appena uscito, appena posso vado al cinema anche io. So che il dialetto è sottotitolato in italiano, ma a me non serve per capire».