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Si torna a casa


Gli azzurri tornano a casa, all’indomani della disfatta con gli spagnoli e smaltita l’amarezza sono alcune le considerazioni da fare.Sicuramente buona parte degli italiani oggi si sarà improvvisata allenatore dicendo che andava messo un giocatore anziché un altro.Ma non è una questione di tattica, probabilmente una questione di spirito.Dal punto di vista tattico l’ultima partita è stata equilibrata e noiosa. Gli iberici hanno applicato la strategia dello stancare l’avversario e l’Italia ha mancato di coordinazione dalla fascia al centro.Ma non è di questo che voglio parlare ma appunto come detto di spirito.Andare ad un campionato europeo da campioni del mondo è una grossa responsabilità, ci si aspetta tanto e forse troppo.Come i Greci che sono usciti nella prima fase.Gli azzurri non hanno brillato, se non con la Francia, per il gran gioco.Si sono viste molteplici azioni sprecate, come detto prima non coordinate. Per non parlare della maledizione Luca Toni.Il bravissimo capocannoniere della Bundesliga ha fallito tutte le palle gol a sua disposizione, una sfortuna immensa ma c’è anche qualcosa in più.In una partita di calcio buona parte è sulla base di preparazione tecnica e poi c’è sempre il fattore fortuna.E’ sembrato che Toni su ogni possibile concretizzazione si basasse su quest’ultimo fattore.Poi quando arrivi dopo 120 minuti ai rigori è una lotteria, tutto può accadere.Anche il portiere più bravo del mondo può incassare 5 gol. La porta è quello che è, e tu sei quello che sei e l’avversario è l’incognita.Gli azzurri vanno a casa ma con la soddisfazione di aver eliminato gli avversari di sempre, la Francia, con una partita impeccabile.Da oggi ci sono due anni di preparazione per i mondiali.Il bilancio complessivo è 7 quindi quasi tutti promossi ma in modo particolare: Zambrotta, De Rossi, Grosso, Cassano, PirloUn 9 a Cannavaro che poteva starsene a casa e invece è stato in panchina a incitare i compagni a fare il loro lavoro, un vero capitano.Un 6 a Donadoni, non ha la grinta di Marcello Lippi e deve essere più risoluto con la squadra.Un 10 a Buffon, dopo DIO c’è sulle autostrade và scritto anche BUFFON c’è e se non c’era andava MALISSIMO.Invece si sono goduti la vacanza persone come Borriello, Amelia (P2), De Sanctis (P3) che non ha sudato neanche per portare le valige in camera.In compenso la tensione nervosa in Francia – Italia ha coinvolto anche l’autista del bus che ha portato la squadra francese allo stadio per la partita contro gli azzurriNel video che segue si vede il bus arrivare allo stadio, girare per entrare e urtare sulla sinistra, effettua più volta la retromarcia e rischia di uccidere una persona della sicurezza oltre ad aver tamponato ripetutamente la macchina di scorta sul retro.