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"Cosa faccio per vivere? Raccolgo gratta e vinci usati!"


«Gratto e rigratto, ma oggi ancora niente, mannaggia, invece ieri…». Ieri Francesca ha ritirato 25 euro in tabaccheria grazie al «Gratta e vinci». Sarebbe più corretto però chiamarlo ri-Gratta e vinci. Cosa significa? Lo spiega lei: «Raccolgo le cedoline che la gente butta via dopo averle grattate e me li riguardo con attenzione. Ogni tanto capita che qualcuno non gratti proprio tutti gli spazi sul biglietto, magari quelli vincenti, oppure che non si sia accorto di aver vinto».PESCA MIRACOLOSA - Quindi, incredibile ma vero, la signora Francesca, che tutti conoscono e salutano nella centralissima via Toledo, ogni santo giorno fa il giro dei cestini sistemati nei pressi di ben individuate tabaccherie e edicole («le più fortunate, nei dintorni del Municipio»), indossa un guantino in lattice, rovista, pesca i «Gratta e vinci» usati, li ripone in una grande busta. E poi, nel pomeriggio, con puntualità svizzera, sugli scalini della stazione della funicolare in piazzetta Augusteo, passa al setaccio i tagliandi raccolti. Grattando via le parti che sono state ignorate - per quale motivo? boh – dagli acquirenti, oppure non adeguatamente controllate. «Su questo non c'è niente, su quest’altro niente, su questo, forse, forse…». «In questo modo mi arrangio un po' - dice -: un giorno trovo 25 euro, un altro dieci euro, un altro 5. Capitano però anche le giornate sfortunate».«LA PRIMA VOLTA TROVAI 100 EURO» - Grattando grattando Francesca tira a campare. L’arte di arrangiarsi insegue i tempi nuovi di riffe e lotterie usa e getta. Il coraggio Francesca lo prese dopo aver vinto, dice, cento euro, «la seconda volta che ho iniziato a raccogliere i Gratta e vinci che la gente butta via». Cento euro, oggi, venti domani, la signora, ha iniziato a prenderci gusto. La possiamo mettere naturalmente sotto una luce giocosa e simpatica, anche se è chiaro che il giochino del ri-grattare e sperare nasconde una vita di ristrettezze e indigenza. «Madonna mi’ aiutami tu, perché ne ho tanto bisogno» ripete Francesca, originaria di Ponticelli e ora residente ai Quartieri spagnoli da un parente. Ha anche i suoi annetti, eppure non salta mai il lungo e faticoso tour per la pesca miracolosa. «Sono nata nel ’50. Vulite vedè ‘a tessera?». Ma ha mai comprato un Gratta e vinci “normale”? «Mai! La fortuna la tento soltanto così».