Diario di Viaggio

Apatia


Se, ingenuamente, si potesse suddividere la vita in due fasi, la fase dell'idillio in cui tutto (o quasi) sembra meraviglioso e colorato, e la fase della catastrofe in cui tutto è cupo e grigio, sento l'obbligo di collocare questo ultimo mio mese, esattamente nella linea di demarcazione tra le due. E' come se tirando una monetina, essa si sia fermata di taglio; un perfetto quanto innaturale equilibrio. Finalmente sono riuscito a capire a pieno il vero significato della parola apatia. Uno stato d'animo che pensavo non appartenesse al mio essere. Ho sempre pensato e professato che le situazioni che viviamo nel corso dell'esistenza fossero la somma delle nostre scelte. Se è così, devo proprio aver fatto delle scelte discutibili visto che sono arrivato ad un punto di stallo. Nel mio animo le emozioni e i sentimenti che via via si sono susseguiti nel tempo hanno innalzato un muro impenetrabile. La sensibilità ha regolato per molto tempo i miei bioritmi passando da pregio a difetto e viceversa. Ora sono qui a chiedermi:"sarebbe possibile essere talmente sensibili da diventare insensibili?" Certo, i dubbi sul futuro sono una costante nel mio cervello, ma non riesco a preoccuparmene più di tanto (mmmh, forse a 31 anni dovrebbe esserlo, no?). L'unica magra consolazione che trovo tra i miei pensieri è quella che il mio viaggio nelle terre australi possa in qualche modo regalarmi una nuova prospettiva. Non voglio nemmeno scartare l'ipotesi che qualcosa in me abbia fatto "TILT". Spero solo sia recuperabile...Stay tuned (va tanto di moda?!?!?!?)