L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però
nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.
Albert Einstein
IO
La notte chiedo chi sono
sono la sua insonne intimità,
profonda e oscura,
sono la sua voce ribelle.
Velo la mia realtà con il silenzio
e avvolgo il mio cuore nel dubbio.
E triste fisso lo sguardo
mentre i secoli mi chiedono
chi sono
Nazik al-Mala'ika
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Regina, un pò.
Post n°1240 pubblicato il 16 Maggio 2016 da lightdew
Ecco; mi sento così. In fondo il mio compleanno è passato da una settimana e io persevero a tenermi l'influenza. Una così forte non la ricordavo da tempo, da prima che mi togliessero le tonsille. Sei giorni ancora di antibiotici, e il capo dice, va bene. Non: come stai, ma "va bene". No, non va bene per niente. Sto male, so che passerà ma sto male e sono insofferente. So che non devo lamentarmi che c'è chi sta peggio e c'è perfino chi dice riposati. Ma riposati cosa, che quando si sta male sembra che un trattore ti sia passato addosso e anche se non fai altro che dormire sei rintronato più che mai. Io poi, che non prendo mai medicine di nessun tipo. Ah no, bugiarda, ho la pressione alta, prendo quelle per la pressione. Già, chissà perchè poi ho la pressione alta. Colesterolo, pressione, a volte mi chiedo se sono solo sfoghi di un'anima che fatica ad accettare questo vivere. Navigo su facebook, ne sono diventata dipendente. Compulsiva. Lo guardo al mattino, a pranzo, al pomeriggio, di notte perfino, a volte. Non posto tutti i miei pensieri, no. Pubblico solo gli eventi artistici per dar modo agli altri di evolvere ed osservo, gli altri. Io sono fermamente convinta che solo attraverso la bellezza, l'arte e la natura, si possa spronare il mondo ad un pensiero positivo. Poco importa se poi ti copiano, anzi meglio no? Poco importa anche se c'è qualcuno che prova invidia per te, è un problema suo. Io posso solo compatirlo e allontanarmi. Per il mio compleanno ho ricevuto più di trecento messaggi di auguri, quasi tutti su Facebook, tra messaggi pubblici, privati, like e risposte al mio ringraziare. Ero a casa, ho potuto rispondere personalmente a tutti, cosa che altrimenti non avrei fatto. Di tutte quelle dimostrazioni di affetto, di reale rimane però ben poco. Forse anche colpa mia. Sono sempre più distante da tutto e da tutti. Oggi mi sento così.
Smetterò di amarti solo quando un pittore sordo riuscirà a dipingere il rumore di un petalo di rosa che cade su un pavimento di cristallo di un castello mai esistito.
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