L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però
nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.
Albert Einstein
IO
La notte chiedo chi sono
sono la sua insonne intimità,
profonda e oscura,
sono la sua voce ribelle.
Velo la mia realtà con il silenzio
e avvolgo il mio cuore nel dubbio.
E triste fisso lo sguardo
mentre i secoli mi chiedono
chi sono
Nazik al-Mala'ika
« Il bacio sulla bocca | Regina di Cuori » |
Mi sveglierò una mattina e sarò felice. Potrò apprezzare il mondo intorno a me e quanto mi è stato donato.
Il mio volto è mutato negli anni. Dove una volta c'erano sorrisi ora ci sono troppo spesso espressioni di cruccio. Il mio volto si rattrista e non è soltanto dovuto all'età che avanza. Forse non so più sorridere. Eppure ho molti motivi per farlo solo che mi soffermo su quelli che mi fanno impensierire. Così il mio volto si corruga e le linee d'espressione si fanno più marcate, più dure. Sul mio volto si imprimono i segni di una guerra alla quale, apparentemente, mi oppongo.
A volte mi ritrovo a chiedermi dove sono finiti quei momenti di beautitudine che ricevevo nello stare semplicemente a contatto con la natura. Sapevo anche perdonare maggiormente. Oggi mi riesce tutto così difficile. La consapevolezza, le ferite subite ed inferte, la conoscenza, mi rubano la serenità.
A volte mi chiedo quanto io sia ancora capace d'Amare.
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Mentre scrivevi questa bellissima, sincera e profonda riflessione, parlavo con amici sulla Via della Spada di come la nostra disciplina sia un vettore di serenità. Non è poi troppo strano prendere uno strumento, fosse anche uno di morte come la spada, per farne l’ago di una bussola che punta verso il nostro vero io: dove possiamo trovare la nostra natura più vera e da qui il senso di appartenenza, è questo comprendere la posizione che troviamo nel grande cerchio della vita che regala i momenti più belli, così spero possa essere per te, armata di un obbiettivo piuttosto che di una lama di metallo.
Prendiamo a prestito le occasioni di una disciplina per vedere che questa è paradigma della vita, una disciplina guerriera, nel mio caso, nata per sopraffare lo spirito del nemico ed uccidere, che diventa invece sentiero per sopprimere le malinconie della propria anima e farle respirare quell’amore che sempre viaggia nell’aria portato dal vento.
Lo stato di dolore, sofferenza, timore, la visione delle negatività sono i veri nemici dello spadaccino, lo irrigidiscono invece di renderlo fluido, offuscano la mente con preconcetti e pessimismi quando invece la soluzione è la mente che si libera come vento creando il vuoto di pensieri che non è catatonia, al contrario è l’attenzione meravigliata al piccolo dettaglio, è lo scrutare nell’intimo la rappresentazione della vita.
Allora allo stesso modo con il quale si coglie il momento propizio per l’affondo vincente, si possono allungare le mani e cogliere il frutto della felicità che passa in istanti brevi, ma sempre presenti.
Così leggo la tua fotografia ungherese, con il senso tattile che percepisce l’abbozzo ruvido eppure efficace di una relazione intensa tra le due figure, con il mio vissuto la collego a quella altrettanto essenziale di una scultura in Catalogna, dove ugualmente scarni sono i colpi dello scalpello, eppure il racconto di un dramma che si consuma ne esce più intenso a descrivere un bacio che è passato alla storia, le cose più importanti della vita sono essenziali, come ci insegna sempre la natura.
La superficie della pelle, le contrazioni del visto che si fanno rughe si possono distendere facilmente in un sorriso: amare è come andare in bicicletta, per cui ti esorto per la nostra amicizia a gonfiare le ruote, oliare quello che serve la catena ed attendere il giorno giusto di sole per pedalare un poco sulla costiera, rispondendo agli scintillii del mare quando pare ammiccare complice ai pensieri più leggeri.
Buona Primavera!
Sulle gonne svolazzanti mi concedo, e tu lo sai, a mere considerazioni aerodinamiche, la bicicletta invece da bravo romagnolo ce l’ho, non è gialla ma non è detto che verso San Valentino non mi venga voglia di prendere pennello e vernice.
Un sorriso che vale un saluto :)
Un abbraccio e un sorriso, Chia
Come tutte le cose, non pensarci e tornerà... Anche il sorriso! :)
Ma no! Nelle due gambe:
così cammino.
Mi fai sempre fare la figura dello stilita, questo è il minimo di una reazione moderata che ti potevi aspettare, e poi scusa cosa c'entro io, non si parlava di te? :)
Namasté a Te, a Pa.oletta, a Boezio ed al soffio di vento saggio che chiamiamo Blue.
han trovato via d'uscita sempre sulla stessa ruga
poi nel tempo, dentro te, hai cercato dei perchè
senza avere imposizioni; solo fame d'emozioni
come goccia perforante di testarda eredità
sono diventate tante e ti segnano l'età
sono come un bel frastuono che rileva strani aspetti
tutti quelli che non mi piacciono, sono i miei difetti
P.
Auguri di Buon Compleanno, amica cara,
virgola