L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però
nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.
Albert Einstein
IO
La notte chiedo chi sono
sono la sua insonne intimità,
profonda e oscura,
sono la sua voce ribelle.
Velo la mia realtà con il silenzio
e avvolgo il mio cuore nel dubbio.
E triste fisso lo sguardo
mentre i secoli mi chiedono
chi sono
Nazik al-Mala'ika
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Post n°1272 pubblicato il 04 Maggio 2019 da lightdew
Ascolto il nuovo pezzo di un grande ragazzo, che piano piano, si sta facendo strada, e ne ammiro il talento. Giorni fa è stato presentato da Dori Ghezzi il nuovo album che vede la collaborazione di tanti ragazzi giovani nel nome di Fabrizio de Andrè. Ripenso alla mia Genova, al trovarmi di fronte a quello che resta di Faber. Ascolto e, come l'altra sera a teatro di fronte a Glauco Mauri che dialogava con una sua registrazione di decenni prima, mi ritrovo a sentire una voce giovane, che parla alla mia anima antica. Mi piace la voce di questo ragazzo, la sua semplicità e il suo impegno. Lui che accompagnerà Elisa in questa parte di tour, riesce a donare una tranquillità che non ha pari. Lui che ha appena pubblicato un album formato da dodici canzoni, che come lettere, si leggono sentendo il profumo di un antico ritmo fatto di gestualità che coinvolgono tutti i sensi.
Ascolto e penso alla canzone, e mi si rafforza il credo che ogni avvenimento non avviene a caso, neppure il più terribile. Se mi tagliassero a pezzetti, il vento mi ricucirebbe? Sorrido, riguardo le immagini, e noto molte similitudini, tra i capelli scolpiti nel marmo e le venature degli alberi. Siamo polvere di stelle, granelli di terra e gocce di mare e ogni nostra lacrima racchiude un paesaggio meraviglioso.
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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
A dire il vero la canzone di Fabrizio non parlava di una donna, ma dell'amore più grande della sua vita: la libertà.
Sono comunque totalmente d'accordo che siamo frammenti del mondo che ci ha generato, materia della stessa materia, ma con un'anima, ed ogni nostra lacrima, al pari di una goccia di rugiada, custodisce un intero universo che come in un ologramma occupa la parte migliore di noi.
Namasté
Ma non è il caso di consegnare al secolo il nome dell'artista Simone Zampieri? :)
a dire il vero la canzone, compresa nell'album che Faber ha voluto pubblicare per risarcire almeno in parte il padre del costo subito per il riscatto per liberarlo e farlo rinascere in seno alla sua famiglia, ha un significato di profondi e molteplici sfaccettature, e che ha subito anche dei tagli su censurata.
E, come ogni cosa che ci accade, esiste un senso che a volte ci sfugge, soprattutto se quello che viviamo è negativo. In questo caso, i malviventi vengono in qualche modo compresi, in questo album, e presentati al mondo, con i loro demoni. Coloro che fanno del male, in fondo, soffrono maggiormente di colui al quale viene fatto il torto.
E in fondo siamo tutti gocce dello stesso mare... e anche se sappiamo che la mamma ci invita a non giocare con gli zingari, forse sono proprio loro, la nostra salvezza.
Come avrai potuto notare, la mia frequentazione sui blog in questo periodo è davvero sporadica, ma questo non toglie nulla al mio benevolo augurio di serenita. Per quanto riguarda il mito Faber è davvero intoccabile come ben dici tu che come molti, lo continuano ad amare ma segui il mio consiglio e prova a cercare i lavori di questo ragazzo che promette davvero bene! Un abbraccio, Laura
Davvero niente male questo ragazzotto. Abbracci e baci.
virgola
virgola
e questa è una meravigliosa poesia...