L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però
nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.
Albert Einstein
IO
La notte chiedo chi sono
sono la sua insonne intimità,
profonda e oscura,
sono la sua voce ribelle.
Velo la mia realtà con il silenzio
e avvolgo il mio cuore nel dubbio.
E triste fisso lo sguardo
mentre i secoli mi chiedono
chi sono
Nazik al-Mala'ika
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Post n°1294 pubblicato il 20 Febbraio 2022 da lightdew
Quando hai molti soldi, nessuno ti è mai veramente amico! Linnet Ridgeway Doyle in Death on the Nile, Agatha Christie
Assassinio sul Nilo o Poirot sul Nilo è uno tra i più celebri romanzi della giallista inglese Agatha Christie. Il titolo inglese originale, Death on the Nile, è più calzante della traduzione italiana, in quanto l'intreccio di Agatha Christie non è costruito su un singolo assassinio, ma su ben tre omicidi tra cui spicca il primo, quello fin da subito immaginato come probabile e quindi atteso anche da chi non ha letto il libro o visto le edizioni precedenti del film. In questa edizione Kenneth Branagh, Sir, attore, regista e sceneggiatore britannico, di formazione teatrale nonché allievo di Laurence Olivier, affermato come uno dei più influenti cineasti della sua generazione, appone delle modifiche sulla trama originale. Sua la regia e l'interpretazione principale e la scelta del cast principale, formato da Tom Bateman, Annette Bening, Russell Brand, Ali Fazal. Distribuito dalla grande The Walt Disney Company Italia e prodotto da The Estate of Agatha Christie, Twentieth Century Fox, la pellicola si distingue per l'eccezionale fotografia a cura di Haris Zambarloukos e per la sceneggiatura di Michael Green che ha assunto, sicuramente su volontà del regista, un tipologia recitativa prettamente teatrale. Il connubio tra regista e sceneggiatore, si ripropone cinque anni dopo il successo di Assassinio sull'Orient Express e appare una formula vincente, anche se è chiara la volontà di personalizzare la storia, distanziandosi sicuramente dai tagli che Agatha Christie faceva passare attraverso i suoi scritti, come quelli delle sue opinioni sulle razze umane, e improntando i messaggi che devono arrivare al pubblico a temi più attuali, come quello dell'accettazione dei rapporti omosessuali o tra etnie diverse. Da ultimo ma da primo allo stesso tempo, l'intendo ben chiaro di Branagh, di ribaltare i ruoli rispetto alla Christie, analizzando nella pellicola dapprima la vita ed i sentimenti dello stesso investigatore Poirot. Il montaggio della pellicola è a cura di Úna Ní Dhonghaíle e le musiche sono state curate da Patrick Doyle.
Io non mi sento sicura qui. Non mi sento sicura con nessuno di loro Linnet Ridgeway Doyle in Death on the Nile, Agatha Christie |
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