Creato da lightdew il 06/06/2007

emozioni

dell'anima

 

 

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Me per t(r)e

Post n°1093 pubblicato il 14 Luglio 2011 da lightdew
 






Come ci comportiamo con gli altri?

E con noi stessi?

Siamo onesti o ci nascondiamo?

La relazione del singolo con il gruppo, con la famiglia e con se stesso: sono questi i tre aspetti del me trattati nel laboratorio. Attraverso esercizi di stile e percorsi emotivi siamo giunti alla sublimazione artistica di noi stessi, dei desideri, delle paure, dei blocchi che ognuno di noi incontra lungo  il percorso.

Io sono per gli altri, sono per chi mi ha creato, sono per me stesso e sono anche per te, altro da me, che costantemente trovo e incontro.











Ma è proprio vero che le parole servono?

Ma è proprio vero che le riflessioni poi ci fanno agire di conseguenza?

Oppure è soltanto quando proviamo sulla nostra pelle le ingiustizie e le sofferenze che allora ci indigniamo, senza neppure considerare dove potevamo schierarci prima,  soprattutto quando siamo nel nome della Sorellanza?

Io credo, che poche, davvero poche persone, comprendano davvero, e troppe, davvero troppe, sanno del dolore solo quando è personale.

... il resto.. è vita, egoistica e narcisa.

Purtroppo l'esperienza ricevuta, fin'ora, mi ha insegnato così.

Nonostante le belle parole..







Me per t(r)e

Danzano: Donatella, Valentina, Barbara, Elena, Claudia, Alice

Coreografia: Giulia Ceolin

delle   Officine Artistiche


 
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Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 15/07/11 alle 16:31 via WEB
Crea il Paradiso
Il Paradiso al posto dell'Inferno
ti sei chiuso in te stesso contando i giorni?
Oh quanto ancora ci vorrà
per avere la tua libertà?
la tua libertà.

(Toffoli - Rustici)

Senza parola, senza veicoli di comunicazione saremmo prigionieri nell’Inferno della nostra solitudine. Schiavi del nostro pensiero, incapaci di confronti e di paragoni. Impossibilitati a comprendere che molti difetti che viviamo con vergogna ed angoscia, sono tratti assolutamente umani, comuni e condivisibili: sono errori perdonabili.
Ogni vissuto è singolare ed irripetibile, per questo merita di essere raccontato e lasciato al vento della conoscenza, con la speranza molto fondata che alcuni, certo non tutti, potranno vibrare della stessa intensità, e su scale diverse ma simili, assuonare per simpatia quel canone musicale che è il nostro cammino terreno.
Siamo bugiardi? Quando è una condizione consapevole, quando la pronuncia delle parole sappiamo essere falsa, costruiamo un Inferno, prima di tutto per noi stessi; affermando invece il nostro punto di vista con spontaneità, non si sa quanto vicino al vero, ma in modo schietto, allora costruiamo davvero una strada stretta e non sempre adatta ai passi altrui, se non a quelli che davvero ci vogliono vicini: ma è una strada per il Paradiso.
:)
 
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