profumo di liguria..

viaggi liguri inseguendo tradizioni....


LE RICETTE DELLA TRADIZIONE- Farinata di ceci...A fainâ de çeixaiLa specialità più tradizionale e saporita dell´intera Liguria è senza dubbio la farinata di ceci. A Savona è chiamata "turtellassu" ed è ritenuta assai più "sottile e croccante" rispetto alla classica genovese "fainà". A Savona vengono preparate pure una farinata bianca di grano di frumento e - altro orgoglio cittadino delle cinque della sera, in certe viuzze dalle parti del vecchio porto - le "fette con le fugassette", ovvero la panissa di farina di ceci,(presto metterò la ricetta con le dosi giuste,perchè sembra semplice prepararle,ma se non si ha cura e tempo,il risultato è pessimo,non dal puno di vista del gusto,ma al palato,e se non cotte nella giusta tempistica,nel friggerle si disferebbero!) raffreddata e tagliata a fette sottili, fritte in buon olio d´oliva e quindi poste entro piccole focacce appena sfornate,le troverete in Via PIA,sono molto legata a questa via perchè io che non sono della città di Savona,la frequentavo spesso nei giorni di festa,con le mie sorelle e mio fratello,i nostri genitori ci facevano sedere tutti nella panca del negozio della farinata e con questa gustosissima tradizione ligure,riuscivano a tenerci buoni,cosa non facile,4 monelli...ora che mio padre non c'è più,in questo primo Natale senza lui,sono andata spesso in quella via,per ritrovare quell'atmosfera e quei profumi,chiuso gli occhi,ho potuto rivivere momenti con lui,aiutata si dai ricordi,ma guidata dai profumi e odori,immutati nel tempo...questa tradizione affettiva e culinaria la tramanderò anche a mio figlio,che fortunatamente adora la farinata,ma ad onor del vero,predilige la panissa fritta,che sempre in Via Pia,c'è una piccola bottega dove da generazioni la servono caldissima ed espessa!e dove non si può non gustare anche le loro frittelle! Tra le infinite variazioni sul tema farinata, specialità simbolo, ricorderemo pure la farinata coi bianchetti, quella con carciofi, quella con la salsiccia o con lo stracchino,e qulla con la cipolla tagliata stile,tradizione da ricercare verso Oneglia...c'è da dire che ogni famiglia ha le sue tradizioni,e in parte anche le proprie dosi,questa è la dose che la mia famiglia custodisce gelosamente,ma ad onor del vero,devo dire che noi la cottura la facciamo esclusivamente al forno a legna...Ingredienti:farina di ceci 500 grammi; un litro e mezzo d´acqua; mezzo bicchiere d´olio; sale e pepe.per farcire: rosmarino Procedimento:dopo aver posto in un recipiente la farina di ceci, aggiungere a poco a poco un litro e mezzo d´acqua, rimestando continuamente per non creare grumi. Aggiustare di sale e porre a riposare per almeno quattro ore. Togliere con un cucchiaio la schiuma che si sarà formata in superficie e mescolare con cura. Versare in una teglia mezzo bicchiere d´olio, cospargendolo bene su tutta la superficie. A questo punto rovesciare sopra il composto, rimestando in continuazione, finché non abbia assorbito interamente l´olio,cospargere di rosmarini fresco. Mettere la teglia in un forno già caldo a 200° (certo che cotta in un forno aperto, a legna, con brace di fascina tutt´intorno, come si usa a Savona, il risultato è ben diverso!). Appena sfornata, spolverizzatela di pepe.altre varianti da  provare,cospargere  di boragine o di cipolla tagliata finissima. Tagliatela a pezzi a forma di losanga direttamente nella teglia e servitela bollente.è cominciata la stagione dei bianchetti...potreste davvero provarla con questo raffinato ingrediente!!da qualche settimana,ho insegnato ad un famigliare a preparare la farinata bianca, non ne conosceva l'esistenza,è spezzino,terra di liguria ma con altre tradizioni,le dosi sono le medesime di quella di ceci,chiede un pò più di olio,ma sconsiglio di usare gli stessi ingredienti x farcirla,semplice è meravigliosa,però con le cipolle tagliate fini è un matrimonio sublime!ieri per l'ennesima volta l'ha preparata,e i comensali invitati,erano in estasi,genovesi doc,non conoscevano l'esistenza di questo piatto tradizionale, ligure si,ma tipico di Savona!cenni storici:Ha radici assai antiche: diverse ricette latine e greche riportano sformati di purea di legumi, cotti in forno. Nel Medioevo in piatto si diffonde a partire dalla zona di Genova.Una leggenda racconta che sia nato per casualità nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia di Meloria. Le galere genovesi, cariche di vogatori progionieri si trovarono coinvolte in una tempesta. Nel trambusto alcuni barilotti d'olio e sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata. Poiché le provviste erano quelle che erano e non c'era molto da scegliere, si recuperò il possibile e ai marinai vennero date scodelle di una purè informe di ceci e olio. Nel tentativo di rendere meno peggio la cosa, alcune scodelle vennero lasciate al sole, che asciugò il composto in una specie di frittella. Rientrati a terra i genovesi pensarono di migliorare la scoperta improvvisata, cuocendo la purea in forno. Il risultato piacque e per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa.Diffusione e variantiÉ un piatto tipico di alcune zone del mediterraneo, specialmente della cucina ligure.Questo è dovuto alla sua caratteristica di cibo povero, usato come alternativa al pane, in grado di dare sostentamento grazie alle vitamine, B e C e al fosforo contenuti nei ceci e nella farina che da questi si ricava e che ne costituisce l'ingrediente primario. Usualmente vengono utilizzati per la preparazione un forno a legna e speciali padelle o teglie preferibilmente in rame nelle quali viene fritta ad elevata temperatura.Vi sono diversi luoghi in cui viene prodotta la farinata di ceci in diverse varianti. A seconda di tale accezione locale, la ricetta varia leggermente:Sparsamente diffusa in generale lungo tutte le coste tra la Maremma e la Costa Azzurra. Costa Azzurra, chiamata Socca (in lingua Francese) Liguria, in lingua genovese a fainâ de çeixai Toscana in cui viene prodotta una apprezzata variante denominata cecìna. Nel Livornese, in cui viene detta torta di ceci Sardegna, portata dai genovesi, prende il nome di fainè ed è diffusa principalmente nel sassarese. Sicilia, in particolare nel Palermitano, in cui assume il nome di panelle, che però vengono fritte nell'olio. Ferrara, introdotta alcuni decenni fa è oggi uno dei piatti più popolari della ristorazione al taglio. Gibilterra: a Gibilterra la farinata col nome di "calentita" fu introdotta dalla folta colonia genovese che popolò il territorio a partire dai primi decenni del XVIII secolo. Tuttora diffusissima, è considerata un piatto tipico della località Marocco: nel Nord del Marocco, esiste una variante chiamata "caliente" o "calentita". A dire il vero, la denominazione è varia e cambia a seconda della zona. Per la strada si possono trovare venditori di caliente: prezzo a Chefchaouen [novembre 2006] 4 dirham la porzione. Gli ingredienti di base sono: farina di ceci, acqua, olio, sale e uova. Per quanto la sua origine sia quella di un piatto povero e popolare, oggi è apprezzata dai buongustai e dagli intenditori.