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FOTO DELLA LAPIDE E DELL'OMICIDIO DI ENRICO DE PEDIS BOSS DELLA BANDA DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

Post n°247 pubblicato il 07 Giugno 2011 da tignalucida

LAPIDE DI ENRICO DE PEDISFOTO DELL'OMICIDIO DEI ENRICO DE PEDISLa sepoltura di “Renatino” De Pedis a Sant’Apollinare Impiegò quattro giorni il Vaticano a dare l’ok alla sepoltura da santo di Enrico De Pedis, detto Renatino, il boss della banda della Magliana ucciso in un agguato a Roma in via del Pellegrino, a un passo da Campo de’ Fiori. E a concerderlo fu l’allora Vicario generale della Diocesi di Roma e presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Ugo Poletti. La richiesta era stata inoltrata il 6 marzo 1990 dal rettore di Sant’Apollinare, monsignore Piero Vergari: «Si attesta che il sig. Enrico De Pedis nato in Roma-Trastevere il 15.05.1954 e deceduto in Roma il 2.02.1990 è stato un grande benefattore dei poveri che frequantano la Basilica ed ha aiutato concretamente a tante iniziative di bene che sono state patrocinate in questi ultimi tempi, sia di carattere religioso che sociale. Ha dato particolari contributi per aiutare i giovani interessandosi in particolare per la loro formazione cristiana e umana». Il 10 marzo 1990 la risposta del cardinale Ugo Poletti: «Si dichiara che da parte del Vicariato, nulla osta, per quanto è di sua competenza, alla tumulazione della salma di Enrico De Pedis, deceduto il 2.2.1990, in una delle camere mortuarie site nei sotterranei della Basilica di Sant’Apollinare a Roma». Per la Chiesa un benefattore che amava i giovani, quindi. Ma non proprio tutti, sono state le recenti conclusioni della procura della repubblica di Roma, che addebita al boss la scomparsa, nel 1983, di Emanuela Orlandi, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, il postino del Papa, uno dei 73 cittadini laici residenti nello Stato Vaticano. A portare sulla pista gli inquirenti è stata l’amante di Renatino, Sabrina Minardi, sposata in prime nozze con l’ex calciatore della Lazio Bruno Giordano, da giugno 2010 indagata insieme con i tre presunti sequestratori: l’autista di De Pedis, Sergio Virtù, Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni.

 
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