A Room of One's Own

Torino


Quando ero ragazzina andai un giorno ad una esposizione, non so bene da chi fosse organizzata, nei locali della biblioteca del paese: ovviamente si trattava di libri, e tra gli altri, ad attirare la mia attenzione, una collana di classici, una lunga sequenza di libretti dalla copertina rossa e dalle pagine di carta giallo paglierino, sottile come quella dei messali. Ci lasciai il cuore su quei libri, rimasi un tempo interminabile in adorazione, a guardarli, scorrendo i titoli scritti in oro sul dorso, e immaginando la felicità di poter leggere le meravigliose storie che certo contenevano,  mentre ipotizzavo improbabili soluzioni per convincere i miei genitori ad acquistarli. Questo episodio mi é tornato in mente oggi, mentre con mia sorella camminavo tra gli stands della fiera del libro di Torino. E’ la prima volta che vado a Torino. Ad attirarmi, l’invito contenuto nel post n.43 di ParoleMaddalene : “Sarò presente per TraccEDIverse il giorno 7 maggio alla Fiera del Libro di Torino, presso  lo stand della Regione Campania... Spero di abbracciare alcuni di voi...” Un’occasione da non perdere di conoscere la donna celata dietro il nick ParoleMaddalene, dopo averla tante volte apprezzata nel blog.  E al tempo stesso la possibilità di passare alcune ore  curiosando a ruota libera tra una miriade di autori, titoli, edizioni, collane, talmente tanti che alla fine, come l’asino di Buridano, non siamo riuscite a deciderci a prendere niente, se non i cataloghi, da sfogliare con calma a casa. Ad accogliermi, appena scesa dal treno, la grande stazione,  che a me, che la vedevo per la prima volta, sembrava uscita pari pari dal post n.320 di Occhiodivolpe :“...  sempre con lo stesso vuoto solitario e l aria appassita , sospesa e un po' stranita ... luoghi sempre a se stessi uguali e tra lor differenti  ...”Alla fine della giornata, sul treno che mi riportava verso casa, pensavo che di Torino mi rimane  questo: il ricordo di un incontro, suggellato dalla dedica di ParoleMaddalene sulla mia copia del suo libro, e l’impressione quasi surreale della  stazione.