A Room of One's Own

Ieri e oggi (1)


Leggevo stamattina il post n.392 di Amoildeserto e la discussione sviluppatasi anche nei commenti tra l’autrice e chi attribuisce agli insegnanti responsabilità più o meno pesanti nei problemi psicologici dei ragazzi. E ho deciso di riprendere  e riproporre qui un post che ho scritto l’anno scorso per il blog Il Museo dei Ricordi: per ricordare che non é passato poi tantissimo tempo da quando quella descritta nel post era una situazione quasi ‘normale’, e renderci conto di quanto sia diversa, oggi, la realtà che la maggioranza dei ragazzi si trova a vivere. A prescindere dalla bontà degli insegnanti. LA SCUOLA'' Domani prende la cartella e va a scuola! "Il tono del padre è di quelli che non ammette repliche. La madre non ribatte e si ritira in cucina. La ragazzina sa che stanno parlando di lei. Nel pomeriggio un messo comunale aveva portato una lettera ed era a causa di quella che i genitori stavano discutendo : era una ingiunzione perché ‘’ chi esercita la patria potestà ottemperi all’obbligo di istruzione nei confronti del minore, che la legge fissa fino a 14 anni, pena una multa di lire...." Così dice la legge, ma in paese si sa di più d ’ una famiglia che a quella legge non si è adeguata. La regola , non scritta ma unanimamente accettata , è che prima ci sono le esigenze della famiglia e poi le aspirazioni dei singoli e le norme di legge . La madre ha cinque bambini da curare , e nessuno che l’aiuti , anche una ragazzina di dieci anni può far comodo per guardare i piccoli , fare piccoli servizi , fare la spesa ... Quella figlia serve a lei, non può cederla alla scuola. Ma di fronte alla prospettiva di una multa e di un contenzioso con le autorità comunali , il marito ha deciso diversamente e lei sa che deve adeguarsi anche se non è d’accordo.Il giorno dopo la ragazzina uscì di casa e si presentò a lezione. Dopo le vacanze di Natale però risultò assente ingiustificata fino alla fine dell’anno... il padre aveva pagato la multa.Era il 1969.