A Room of One's Own

Ieri e oggi (2)


Riflettendo sull’argomento del post precedente, ricordavo come solo una manciata di anni fa la situazione che descrivo non fosse affatto insolita.  Non era una questione di zone d’Italia più o meno depresse: l’episodio che racconto accadeva nella tutto sommato prospera provincia bresciana, e  so che non si trattava di un episodio isolato;  ricordo anche che qualche anno più tardi, quando ero già all’università, una coetanea che si era trasferita in paese in seguito al matrimonio, proveniente dalla provincia di Milano, trovandosi nella necessità di intestarsi la licenza di un negozio, mi chiese di aiutarla a preparare l’esame di scuola media inferiore che intendeva sostenere da privatista. La scuola di Barbiana che Ossimora ricorda nel suo post n.513  riferisce di una realtà più o meno analoga localizzata in Toscana. E credo che si potrebbe continuare. Quello che voglio dire é che per la mia generazione, la scuola é stata una conquista, fortemente voluta: la vedevamo come il passaporto per accedere ad una vita migliore, abbiamo combattuto per ottenerla. I ragazzi di oggi  ho l’impressione che la subiscano come un obbligo inevitabile, in fondo al quale non vedono neppure grandi prospettive di benessere e sicurezza. La differenza tra ieri e oggi credo che sia tutta qui. E non credo che di questo cambio di prospettiva si possa farne una colpa agli insegnanti.