A Room of One's Own

Post N° 7


 Avevo inizialmente scritto quello che segue in risposta ai commenti di Jazzyna e xisabellax, ma le loro considerazioni mi sembra che meritino una maggior evidenza e le riporto qui .Scrive Jazzyna nei commenti al post precedente: “… se da un lato certe "conquiste" permettono alla donna di vivere più serenamente, credo anche che siano fonte di una maggior superficialità… Non so se questo sia un progresso.. per  me è molto triste, ma ormai fa parte della nostra realtà”.Io mi reputo fortunata di vivere in un tempo e in un luogo dove posso godere di una libertà come non c'é stata mai nel corso della storia fino ad oggi, non solo per le donne ma neppure per gli uomini. Non é stato facile arrivare fin qui. La libertà però ci mette davanti alle nostre responsabilità: ciò che un tempo veniva imposto come un obbligo, ora se credi che sia un valore lo devi scegliere.Questo mi rimanda al commento di xisabellax, che scrive: “…vivo con una ragazza di 23 anni,credimi quando ti dico, che non hanno capito nulla, che per certi versi, sono tornate indietro, che sono in competizione per sciocchezze…  a cosa è servito lottare per gli anticoncezionali se loro poi li trovano riduttivi del amore, se gli parli di libertà nella sessualità ti guardano come una di facili costumi” .Io credo che ciò che ti viene dato senza doverlo pagare, senza dover faticare per averlo rischia di non essere apprezzato per quello che vale. Come ho scritto sotto, le ragazze che hanno oggi 20 anni le libertà di cui parlava Hillmad nel suo commento, che per le donne della mia generazione (e ancor più per quella di qualche anno più matura)  son state una conquista, se le trovano come un diritto acquisito.  Il rischio per loro é di non riuscire a capire quanto sono importanti, di sprecarle, o peggio di lasciarsele portare di nuovo via.