A Room of One's Own

La sera...


la luce della lunale ombre del cortileun fischio nella notte lontanola voglia di partireGirando tra i blog ne trovo diversi momentaneamente affidati alle cure di amici compiacenti; non lo chiamano  ‘blogsitter’  ma ‘dare aria alle stanze’ :sorrido  e penso tra me e me che se non é zuppa é pan bagnato, come quando il bambino non lo affidi a una babysitter che paghi perché te lo tenga ma lo porti alla mamma-suocera-sorella-vicina di casa. Penso che é tempo di ferie, e tra i bloggers sono tanti gli insegnanti che a quest’ora hanno finito lezioni, colloqui,scrutini,esami e possono salpare le ancore verso lidi più ameni. Non tutti però sono così fortunati e c’é anche qualcun altro, oltre a me, che le ferie deve accontentarsi di sognarle. Oslo condensa questo desiderio nell’unica frase del suo post n.335: “ho bisogno di ferie...anzi...di un anno sabbatico...” queste parole nella mia testa si legano , per associazione, al post 774 di Holden, dove spiega che Sàbbath in ebraico sta per Meditazione. E quindi ferie uguale meditazione, cioé staccare l’attenzione da tutto ciò che sta intorno e concentrarsi sul centro del proprio io. Penso che mi piacerebbe avere il tempo di ‘meditare’, ma non se ne farà niente. Chiudo le imposte, e mi preparo per andare a letto.tempo dammi temponon mi massacraretra poco mi addormento lo sentoaiutami a sognare goodbyeandare via, non tornare maiad occhi chiusi non fermarti maigoodbye