A Room of One's Own

Post N° 9


Mrkrip nei commenti al post precedente reagisce con foga alle mie considerazioni sugli oneri e i disagi che una famiglia affronta per crescere un figlio, considerandole troppo materialistiche, e scrive:“Spesso leggo sui giornali le inchieste ed i sondaggi su quanto costa un figlio, come se un figlio fosse un prodotto finale e dovessimo calcolarne i costi e i benefici …  mi sono sempre rifiutato di accettare l'imposizione di questa logica materialista… sono sempre più convinto che l'essere umano deve essere posto al centro di tutto, al centro di ogni progetto, al centro di ogni pensiero…  L'amore comporta enormi sacrifici, comporta spesso rinunce ai nostri egoismi, ma senza questo elemento il prodotto esce fuori con un grave difetto di fabbrica.” Sul fatto che l’essere umano sia da porre al centro del nostro agire e del nostro pensare credo che tutti in linea di principio siamo d’accordo. A parole tutti affermano il valore dell’amore per i bambini, tutti riconoscono quanto sia importante dare la vita ad un nuovo essere umano, tutti sono concordi nel riconoscere il valore fondamentale di questa esperienza nella vita non solo  di una donna, ma anche di un uomo.  Alla domanda su quanti figli vorrebbero avere la maggior parte delle donne risponde che ne vorrebbe almeno un paio, meglio se tre. Poi però, di fatto, oltre il 20% non ne ha affatto, e un altro 30% circa ne ha solo uno. Come mai?  L’ esperienza mi insegna che le motivazioni ideali non fanno molta strada se non sono accompagnate e sostenute da motivazioni economiche. Anche se non è molto nobile né poetico, è il soldo che fa cantare l’orbo e volutamente ho impostato il discorso solo su motivazioni pratiche e non sentimentali o ideali. Il nostro sistema sociale si regge su un equilibrio fra giovani e anziani. Credo che nessuno di noi sia così sprovveduto da credere come mia nonna che i soldi il governo ne può avere quanti ne vuole, basta che li stampi. Il denaro per pagare le pensioni degli anziani derivano dai contributi che pagano i giovani che sono al lavoro. E i servizi per una platea crescente di anziani non autosufficienti devono essere forniti da chi gode di buona salute. L’amore è una bella cosa, ma se devo farmi carico di una persona che ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, devo necessariamente trovare chi mi aiuti, per quanto amore possa avere per la persona in questione non potrei fare tutto da sola. Stephanie10, Jazzyna, e VegaLyrae hanno ben esposto le difficoltà contro cui hanno dovuto combattere e hanno dimostrato che dovendo fare i conti con queste difficoltà, le donne da sole fino ad un certo punto possono arrivare, ma oltre non vanno. A questo punto tocca alla collettività operare la propria scelta: una scelta d’amore, certo, ma anche una scelta che ha giustificazioni economiche che la rendono conveniente ed opportuna: non compierla costerebbe di più.