A Room of One's Own

Madeleinette


A  volte  per farci amare un libro  basta un concetto, una frase che come per una folgorazione riconosciamo come vera, per averne fatto l’esperienza, magari senza essere riusciti  a trovare le parole per dirlo, e che facciamo nostra, perché meglio non avremmo saputo dire. Credo che si riferisse a questo Cesare Pavese quando scrisse che ‘leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.’  E credo che siano soprattutto i libri che abbiamo letto da giovani ad avere l’impatto maggiore. Il ricordo dell'emozione di quando lessi la prima volta 'Il piccolo principe', ha fatto sì che in seguito abbia regalato quel libro ad ogni bambino che ho potuto. E ancora oggi sono convinta che: “é ciò che fai per la tua rosa a renderla unica per te, in mezzo alle centinaia di rose del giardino” Ma anche  ‘Il segreto di Pollyanna’ letto e riletto in una bella edizione riccamente illustrata che avevano regalato a mia cugina, mi ha lasciato una impronta indelebile, con il suo gioco del ‘tanto meglio così’ in cui si cercano gli aspetti positivi anche nelle esperienze più negative. Ci sono frasi lette da ragazzi che ci accompagnao poi per il resto della vita. E quando mi é capitato di leggere, nel post n. 653 di SandaliAlSole la frase ‘Gioco con i miei pensieri e cullo piccoli sogni’, come Proust con la sua madeleinette le parole hanno evocato il ricordo  di un libro letto da adolescente. Ad un certo punto l’autrice fa dire ad uno dei protagonisti:’non sono più un idealista, ma amo coltivare piccoli sogni. E sono molto paziente”.Mi riconobbi in quelle parole e le trascrissi sul mio quaderno. A trent’anni di distanza, se dovessi dare di me una una definizione, é quella frase che scriverei. Perchè, senza farmi illusioni inseguo i miei sogni con infinita pazienza.