A Room of One's Own

Post N° 10


Vorrei spendere qualche parola sull’argomento introdotto da Lupopezzato nei commenti al post n.8Scrive Lupopezzato :“Mentre da un lato l’occupazione femminile è aumentata (il 66% dei nuovi occupati sono femminucce) per contraltare le donne restano vittime di “segregazione professionale” (impieghi spesso precari o part-time, altrettanto spesso a basso salario – fino al 35% in meno dei maschietti – e i posti a più alto livello restano off-limits). Le peggiori condizioni economiche unite alla mancanza di strutture pubbliche per l’infanzia costringe quasi una donna su 5 (20%) a lasciare il lavoro dopo la nascita del primo figlio. Su questo aspetto, osserva l’ONU, manca ancora una equa e giusta distribuzione dei compiti nell’ambito delle responsabilità familiari.”Nella letteratura sociologica si legge l’espressione “ percettore principale di reddito” e con questa espressione ci si riferisce di solito al marito, perché quello della moglie si da’ quasi per scontato che sia un reddito ‘integrativo’ : da qui il fatto che possa anche essere soppresso qualora le necessità organizzative della famiglia lo richiedano… ecco anche che  per le donne l’opzione del part time risulti molto più gettonata, e che vengano accettati molto più spesso lavori precari. Da qui a quella che viene chiamata ‘’segregazione professionale’’ il passo è breve.Le varie strutture tipo Onu e Comunità europea, da parte loro caldeggiano che le donne siano inserite nel mondo del lavoro, sia pure con queste forme ‘ridotte’ perché il loro reddito è comunque quello che può fare la differenza nell’ambito di una famiglia tra essere “povera” o “quasi povera” e non esserlo. Una famiglia “povera” vuol dire minori che crescono in situazioni di privazione che si ripercuoteranno sulla loro educazione, istruzione,  formazione, in altre parole sulla loro vita e capacità lavorativa futura.E' un discorso che si allarga in cerchi concentrici sempre più vasti, e che va ben oltre oltre la condizione femminile, ma investe l’impostazione della nostra società e la struttura e l’organizzazione dello stato sociale.