A Room of One's Own

L'altra metà del cielo


Dopo tanti discorsi fatti sul ruolo delle donne nella famiglia e nel lavoro, rileggendo i commenti dei post precedenti mi sono accorta di due commenti che spostano l’angolo di visuale e che credo meritino una maggior visibilità. Il primo è di Hillmad, nei commenti al post 143 di John.Keating:Le energie che la donna ha dedicato al lavoro a quale funzione, nell'ambito della famiglia le ha sottratte ? provo a rispondere, a mio parere ciò che ha messo in crisi la famiglia non è il diminuito coinvolgimento verso i figli, ma il sottrarsi in qualche modo sottile e profondo a tutte le funzioni di sostegno del maschio marito o compagno.(...) Una funzione così importante che viene a mancare nel giro di 50 anni mette in difficoltà tutti, primo fra tutti il rapporto fra l'uomo e la donna (...). Chi o come sosterrà l'uomo nella nuova era, se non il suo proprio lavoro sull'autonomia dalle donne/madri? E così si chiude il cerchio dopo il femminismo, io credo che questa sia l'era della ricerca di nuove forme di vivere il proprio essere maschio.Di tenore analogo il commento di Nef29 al mio post 9:Anche la maschilità, come la femminilità, è una costruzione sociale e, come tale, soggetta al mutamento storico: tale fluidità non dovrebbe essere vissuta come una "perdita"... forse è vero il contrario: forse gli uomini hanno finalmente l'occasione di ricongiungersi ad un'identità maschile per molto tempo negata, soffocata. Credo sia un arricchimento per l'uomo la possibilità di sfidare i condizionamenti del modello di virilità unico e rigido finora imposto.Mi manca un punto di vista maschile...