A Room of One's Own

Critone, Socrate e le Leggi


Leonardo da Vinci, Socrate e Florence Nightingale, sono stati i tre nomi che accomunai nella risposta che un giorno diedi alla professoressa di Inglese,  nel corso di una interrogazione in cui mi chiedeva, giusto per fare conversazione, quali fossero i miei ‘characters’ preferiti.Di Socrate avevo letto in un libro che avevo a casa, in cui si presentavano sia l’uomo che il suo tempo. E tra le altre cose, nel raccontare della morte del filosofo, veniva riportato il dialogo ‘Delle leggi’ che Platone fa pronunciare a Socrate quando l’amico Critone gli propone di fuggire dal carcere dove sta aspettando che gli portino la cicuta, che  é stato condannato a bere a causa delle sue idee.  Socrate,  ragionando come al suo solito con l’amico,  immagina che mentre cerca di fuggire gli si facciano  incontro le Leggi,  e che queste gli chiedano conto del suo comportamento. Nel dialogo che intercorre Socrate convince Critone che, benché possa ritenerle ingiuste, le leggi devono essere o cambiate, con il consenso dei cittadini, o rispettate, sia pure a prezzo della vita, perché violando le leggi  egli cancellerebbe in un momento tutto l’impegno e il senso stesso della sua vita. Il testo mi é tornato in mente leggendo in diversi blog le reazioni e  i commenti alla vicenda del ‘drug wipe’ eseguito ai danni di un gruppo di ignari parlamentari.Qualcuno (ad esempio Magdalene57  ) ha espresso riserve circa il metodo con cui i dati sono stati ottenuti, qualcun altro (come Ossimora ) ha minimizzato il significato dell’episodio.  Ma é fuori dubbio che, anche se mimetizzati nel mucchio e protetti dall’anonimato, i 16 onorevoli trovati positivi al test  una bella figura non l’hanno fatta.  Il meno che si può dire é che predicano bene e razzolano male. E se regalassimo loro una copia del dialogo di Socrate  sulle Leggi?