A Room of One's Own

Post N° 21


Aria di ricordi in giro per i blog. Ha cominciato ParoleMaddalene, ed é stato appassionante leggere i flash con cui le diverse persone hanno illuminato per un istante un momento della loro vita. Doppiamente interessante, perché sono convinta che la scelta del particolare ricordo da raccontare non sia casuale, ma in qualche modo legata alle esperienze, alla particolare tappa del cammino di ciascuno che si sta vivendo ora, per cui il ricordo che viene raccontato illumina al tempo stesso il passato ed il presente,  come se attingendo al passato si cercassero le chiavi di lettura del presente, il modo per decodificare le situazioni attuali. Ricordi di una gara da portare a termine, in cui si é dato il meglio di sè, non a caso ritorna in un momento in cui si é impegnati in una nuova esperienza di vita che mette alla prova le nostre capacità. Ricordi di una educazione che ha soffocato le nostra ansia di vivere imbrigliandola in comportamenti  obbligati  ritornano nel momento in cui faticosamente si sta cercado di liberarsi dai mille lacci e lacciuoli che il ruolo di donna ci ha imposto. E poi ricordi dolorosi, di ferite che ancora non si son rimarginate, e che attraverso le parole cercano uno sfogo per poter alleggerire il peso che ci opprime. Il post di Jazzyna mi ha fatto ricordare quando morì mio padre, io che di solito sono così riservata, non facevo che parlare di lui, a chiunque avesse la pazienza di ascoltarmi, come se parlandone, ricordandolo, potesse essere un po’ meno vero il fatto che era morto. “Celeste è questacorrispondenza d'amorosi sensi,celeste dote è negli umani; e spessoper lei si vive con l'amico estintoe l'estinto con noi”             ...................