A Room of One's Own

Pagliuzze


Devo ammettere con rammarico che non sono molto abile nel giudicare le persone: spesso mi accorgo di aver sottovalutato piccoli segnali che avrebbero dovuto mettermi sull’avviso che le cose non erano come mi si voleva far credere: dalle piccole pagliuzze si puo’ capire da che parte tira il vento, dice il proverbio, e a volte saperle cogliere può fare la differenza per gestire in modo ottimale certe situazioni. Pensavo a questo leggendo il post n. 145 di Bluewillow, in cui osservando la fotografia si deve individuare quale sia il sorriso ‘vero’ da quello finto. In effetti molte volte quello che attribuiamo al nostro ‘intuito’ o che chiamiamo ‘sesto senso’ non è altro che una capacità inconscia di cogliere quei segni nella mimica o nella gestualità che ognuno di noi compie in modo per lo più involontario. Un amico  che mi conosce da venticinque anni, per esempio, sostiene che quando mi arrabbio mi trema leggermente il labbro superiore; un movimento del tutto incontrollabile, di cui io stessa non ho la percezione, e che probabilmente lui nota in quanto spesso si trova a subire le conseguenze dei miei malumori: la lunga consuetudine l’ha addestrato a percepire i segnali premonitori, e a parare il colpo prima che arrivi. Io a mia volta so capire quando mi sta raccontando qualche frottola da un movimento appena percettibile delle palpebre, di cui lui non si accorge. Avendo imparato a riconoscere questi segnali, lui si salva dalle mie ire, e io mi salvo dalle sue bugie.