A Room of One's Own

Università tecnologica (1)


Che gli studenti di oggi abbiano vita più facile rispetto a quelli di un tempo può essere forse considerato un luogo comune, ma riflettendo sulla mia lunga permanenza nel ruolo di studentessa universitaria non ho potuto evitare di notare come nell’arco di venticinque anni l’adozione di tecnologie informatiche e ancor più l’avvento di internet di cui si ragionava nel post 171 abbia semplificato profondamente anche il modo di interagire tra studenti e università.Quando nel 1979 mi sono iscritta al corso di laurea, ad esempio, per conoscere un calendario degli esami non c’era altro modo che recarsi fisicamente in università, così come per iscriversi ad un esame . Quest’ultima operazione avveniva in modo estremamente arcaico: nell’atrio dell’università c’era un grande tavolo con fogli intestati con il titolo dell’esame e chi intendeva sostenerlo non faceva altro che scrivere il proprio nome e numero di matricola sulla lista. I fogli per l’iscrizione venivano messi di solito un paio di giorni prima della data fissata per l’esame e ritirati generalmente la mattina del giorno in cui l’esame doveva tenersi, e fino a quel momento era possibile cancellarsi semplicemente tirando una riga sul nome precedentemente scritto. Per me che ero ‘pendolare’, e che per arrivare in università dovevo affrontare una specie di odissea, in autobus da casa alla stazione ferroviaria, treno fino a Milano, metropolitana e autobus fino all’università, solo per iscrivermi all’esame impiegavo una mattina, tra andata e ritorno. I risultati degli esami scritti venivano poi esposti in bacheca, a distanza di qualche tempo, e salvo avere qualche amico compiacente che li potesse guardare per me, era un’altra trasferta per prendere nota del voto, ed eventualmente per registrarlo.(...continua)