A Room of One's Own

La mamma


Leggevo domenica le manifestazioni di affetto e tenerezza nel post 269 di Coulomb2003 con i relativi commenti: domenica era la Festa della Mamma, gli auguri erano praticamente d’obbligo, e sottrarsi sarebbe sembrato segno di scortesia e ingratitudine. Probabilmente per questo ha trovato strano e poco comprensibile il mio commento, in cui definivo l’argomento “Insidioso” : si, perchè al di fuori degli stereotipi dell’affetto filiale e dell’amore materno, il rapporto reale di una figlia con la propria madre non sempre si svolge lungo canali così sereni e tranquilli, come quelli che espone Jazzina nel suo post n.266. La figura materna per una figlia é, credo, l’equivalente della figura paterna per un maschio: qualcuno con cui non puoi esimerti dal confrontarti, e dal confronto ne può derivare un processo di identificazione o di rifiuto. Nel mio caso devo riconoscere che il rifiuto ha prevalso e fin dall’adolescenza i miei sforzi sono stati tutti tesi a NON essere come mia madre, ad avere una vita diversa dalla sua.  E solo ora, che adolescente non lo sono più da un bel pezzo, comincio a riconciliarmi almeno in parte con  lei,  e a riconoscere che tutto sommato c’era del buono anche nelle sue scelte. Ci pensavo domenica, appunto, mentre con le mie sorelle preparavamo la grigliata per il pranzo: a mia madre devo quanto meno un grazie per avermi dato la famiglia che ho.