A Room of One's Own

Il gioco delle parti


Tanti anni fa, almeno trenta, credo, entrando in casa di una mia cugina, mi accolse con l’annuncio che il governo era caduto. Lo disse come se fosse capitata una disgrazia a qualcuno che si conosce bene, ma  ricordo ancora il sentimento di indifferenza con cui io, invece, accolsi la notizia. A trent’anni di distanza, mi son trovata a recitare la parte che allora fu di mia cugina, e ieri in ufficio mi è capitato di dare la notizia della caduta del governo Prodi in tempo reale a chi invece ancora non l’aveva sentita. Da ieri pomeriggio in televisione, e sui giornali, non si parla d’altro, delusione e sconcerto, da una parte; esultanza e soddisfazione, dall’altra. Tutto come da copione.Eppure… posso dirlo?   Ci sono alcune cose che non mi quadrano.Ho spiegato altre volte che di politica non mi intendo, e quindi può anche essere che quello che dirò sia una bestialità, ma vorrei capire e quindi espongo qui i miei dubbi. La prima cosa che non capisco è perché questo governo sia caduto. E’ vero,  c’è stata una votazione e il governo è andato sotto di due voti. Però, ho letto che solo nel caso si stia votando la fiducia, il fatto di andare in minoranza porta alla caduta del governo, e ieri non si stava votando la fiducia. Quindi, perché questa crisi?Mi ritorna in mente quello che ho letto nel blog di Lupopezzato qualche settimana fa: “Questo governo è destinato a cadere e serve un capro espiatorio. Non salvano il governo ma si tengono l'elettorato. Un governo di sinistra che fa "scelte di destra" così farà ricadere sull'ovvia reazione della sinistra radicale le crisi e difficoltà per le quali un governo di "sinistra" non può tenere.” Ammetto che quando lessi queste affermazioni, pensai che peccassero di un eccesso di vittimismo.  Però ora non ne sono più così sicura. Per due motivi. Il primo, è la scelta dei tempi: una crisi di governo oggi è decisamente troppo prematura per poter andare a nuove elezioni. E infatti, neppure i partiti di destra le stanno chiedendo.  E' una crisi che permette di rimescolare le carte, senza rischiare una batosta elettorale.Il secondo, è che D’Alema è considerato da molti come un politico esperto e capace. Era tra i papabili per diventare presidente della Repubblica, e ha conteso a Prodi il ruolo di leader della coalizione. E’ davvero credibile che sia stato così ingenuo e sprovveduto, da tirarsi la zappa sui piedi tutto da solo? Io ho abbastanza stima di lui per non crederlo. Ma se così fosse , allora l’ha fatto di proposito, e la crisi è stata voluta, e i motivi che sosteneva Lupopezzato non sono  così improbabili, se anche Ventodamare li ha ipotizzati nel suo post 587.Dicono che a pensar male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca.