A Room of One's Own

Il vestito bianco


Il ‘vestito bianco’, per molte credo sia un ricordo legato al giorno del matrimonio. Io non mi sono sposata, e quindi questa associazione mentale mi manca. Tuttavia un vestito bianco l’ho avuto anche io. Ci pensavo leggendo il post di Amoildeserto, in cui parla della pasqua dei suoi quindici anni e del suo primo coloratissimo tailleur.Il mio ‘vestito bianco’ fu appunto un tailleur e arrivò a dodici anni. In realtà non fui io a sceglierlo, ma mia mamma. Successe infatti che per diversi anni il vescovo non venisse in paese per celebrare le cresime. All’epoca, la cresima si faceva a sette anni,  e normalmente per l’occasione veniva riciclato lo stesso vestito che si era usato l’anno prima per la prima comunione, un vestito che  per le bambine era una cosa tutta sbuffi di tulle che le faceva somigliare a sposine in miniatura. Ma dopo aver cresimato i bambini della classe di mio cugino, che avevano un anno più di me, per cinque anni il vescovo disertò l’appuntamento annuale in paese. ‘Quasi si sposano, e ancora non sono cresimati’, commentavano le donne anziane, scotendo la testa con disapprovazione. Alla fine il loro grido di dolore venne ascoltato e il Vescovo trovò il modo di tornare a farci visita, ma io ormai avevo raggiunto la rispettabile età di dodici anni. Quell’anno a fare la cresima eravamo davvero in tanti, due miei fratelli e un numero imprecisato di cugini erano della partita, ma vista la nostra età, i vestiti della prima comunione erano diventati improponibili. Fu così che un'altra tradizione venne infranta e arrivò il mio primo tailleur. Bianco, che a mamma sembrava un colore appropriato per la circostanza. Per le scarpe col tacco però dovetti aspettare ancora qualche tempo.