A Room of One's Own

Post N° 42


Quattro o cinque anni fa, durante una banale visita di controllo la ginecologa mi disse “... se desiderasse avere dei figli... oggi ci sono tecniche che possono aiutarla...’’ Io non le avevo chiesto nulla,  ed il rapporto tra noi era del tutto impersonale ed occasionale, nulla che potesse  autorizzarla a pensare che questo fosse un mio desiderio.Questo episodio mi é tornato alla memoria nei giorni scorsi, parlando con il marito ginecologo  di una collega. Parlavamo dei referendum, cercavamo di capire il significato dei quesiti, e lui molto tranquillamente disse: ‘é un business... occuparsi di fecondazione assistita oggi é un affare lucroso’’.  E' un  ritornello che continua a riecheggiarmi nella mente ascoltando le trasmissioni in cui se ne discute, leggendo gli articoli che ne parlano. Ho cercato di informarmi, il mio voto sarà infinitesimale, ma non mi piace che sia un voto a vanvera. Anche qui nei blog ho trovato chi si accalora nella discussione: il blog di Corsaramora ha dato ampio spazio ad articoli tratti da quotidiani e riviste, il blog di KuroiNeko  (blog.libero.it/lostraniero)  ne ha fatto una disamina che ho trovato utile, mentre Rosalux nel suo diario ha messo maggiormente l'accento sui risvolti politici del voto. Dice bene Mthrandir (blog.libero.it/Mthrandir) quando dice che la risposta al quesito non può che essere confessionale ed ideologica, e in mezzo, tra  i nostri principi morali da un lato  e il nostro buonsenso dall’altro si intrufola importuno e fastidioso il pensiero dell’interesse di case farmaceutiche e classe medica che cercano di massimizzare i loro profitti.. Dopo aver letto e pensato, sono ancora al punto che meglio di tutti é espresso nel blog di Mthrandir: e cioè... non so ancora cosa voterò, so solo che voterò, perché anche l’astensione sarebbe comunque una presa di posizione a favore del no, ma una presa di posizione sleale ed opportunistica.