A Room of One's Own

Contessa


Del resto mia cara di che si stupisce anche l'operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori non c'è più morale, Contessa.I versi di questa vecchia canzone di protesta mi son tornati in mente leggendo un articolo pubblicato su La Voce.info Se devo dire la verità, i risultati dell’indagine Istat che sono presentati nell’articolo mi sono sembrati addirittura ovvi, e che non ci fosse bisogno di un grandissimo intuito per immaginarli. Tuttavia, il fatto di vederli documentati in modo rigoroso toglie anche quel residuo dubbio che ancora avremmo potuto nutrire. E la verità è questa, che ci piaccia o no: i figli di genitori istruiti, con una laurea, hanno più probabilità di conseguire a loro volta una laurea con buone votazioni, hanno un tasso di abbandono degli studi più basso, si laureano in tempi più rapidi. Leggendo l’articolo mi è tornato in mente anche un vecchio post di Hesse, in cui l’autrice ironizza sulla posizione di lavoratori precari dei figli dei nostri politici. E mentre ragiono tra me e me su queste evidenze, penso che anche se abbiamo tutti gli stessi diritti e la stessa dignità, tuttavia le condizioni di partenza possono avere un’importanza determinante sul risultato della corsa: nascere in una famiglia piuttosto che in un’altra può fare una certa differenza, in termini di opportunità che si possono cogliere, anche senza che ci sia malafede o nepotismo da parte di nessuno. Nel momento in cui si nasce, insieme al corredo genetico, da cui dipenderà la nostra buona o cattiva salute, la nostra buona o mediocre intelligenza, ci troviamo forniti anche di una famiglia da cui dipenderanno le opportunità a cui potremo o non potremo aspirare, una carta insieme alle altre con cui dovremo cercare di giocare al meglio la nostra partita.