A Room of One's Own

L'imprinting


Nel 1935 Konrad Lorenz in un famoso saggio descrisse quello che nel regno animale é conosciuto con il nome di imprinting:  quel momento critico in cui il piccolo impara a riconoscere le caratteristiche della propria specie.Nell’arco temporale in cui si verifica l’imprinting è come se il cervello mettesse in atto un naturale meccanismo di selezione, una sorta di bilanciamento tra le informazioni che vanno memorizzate e fissate per sempre, perché indispensabili alla sopravvivenza e le altre che arrivano dopo e non servono più, visto che il piccolo, superato il periodo critico, dovrebbe aver appreso tutto ciò che gli serve.Accade qualcosa di simile anche alle persone. Ci sono esperienze vissute negli anni dell'infanzia e dell'adolescenza che condizionano per sempre il modo di rapportarsi agli altri, di vivere le emozioni e i sentimenti, a volte in modo del tutto inconsapevole. Quelle prime esperienze condizionano profondamente il nostro successivo approccio alla vita, modellando le nostre aspettative e fornendoci le chiavi di lettura dei comportamenti dell’altro. Ci danno la forma mentale. L’imprinting, appunto.Ho pensato a questa cosa nei giorni scorsi, leggendo la poesia del post.n. 27  di wings.of.fire . L'ultimo verso, dove dice: “Lasciami per potermi avere”  ha suscitato in me echi che risalgono a tanti anni fa, ai tempi dell'adolescenza. A quei tempi avevo una grossa agenda che utilizzavo come diario, vi scrivevo canzoni, brani di prosa, e pensieri, un po' come si fa ora con il blog. Su una delle prime pagine di quell'agenda avevo riportato una canzone che sebbene musicalmente non eccelsa aveva il potere di emozionarmi profondamente, toccando evidentemente a livello inconscio tasti di cui io stessa a livello razionale non ero del tutto consapevole. A distanza di tanto tempo quella canzone é riaffiorata al livello della coscienza, continuando a darmi emozione: Niente di strano se te ne vai, non mi stupisce quello che fai, niente di strano se resto qui senza far niente, tanto è così. Sei come un cigno che allarga le ali, sei nata libera, devi volare, e chiudere a chiave la tua libertà sarebbe solo un'assurdità. E' così bello vederti felice e di rubarti il sorriso non sono capace. E' nascosto dai rami ma lo senti cantare, se ti vede è finita, allora fuggirà; lui non riesce a capire che non vuoi fargli male, lui capisce soltanto la sua libertà. Niente di strano se te ne vai, non mi stupisce quello che fai, devi sentirlo tu, dentro di te, quando è il momento di stare con me. E fino a quel giorno ti devo aspettare, sei nata libera, puoi ritornare. E' nascosto dai rami ma lo senti cantare, se ti vede è finita, allora fuggirà; lui non riesce a capire che non vuoi fargli male, lui capisce soltanto la sua libertà. E' nascosto dai rami ma lo senti cantare, se ti vede è finita, allora fuggirà; lui non riesce a capire che non vuoi fargli male, lui capisce soltanto la sua libertà.( Sanremo 1976  Artista: Leano Morelli   Autori: Crippa – Morelli  )