A Room of One's Own

Ferie


“Undicimilioni di baionette sono in marcia” annuncia con voce stentorea e parodiando il modo di parlare del duce il mio collega leggendo la news sulla homepage di Libero. In realtà non di baionette si tratta ma di automobili in circolazione sulle strade, gente che ha staccato la spina dal lavoro e non ha trovato di meglio da fare che infilarsi in macchina e incolonnarsi diligentemente sulle corsie di una qualunque autostrada, o lungo i binari delle diverse stazioni, o nelle sale d’attesa degli aeroporti.Lo so che ora farò la figura della volpe che non può prendere l’uva. .Ma  sarà che sono pigra. Sarà che al mare non mi ci hanno abituato da piccola, e mi lascia piuttosto indifferente,  o sarà che sono propria strana di natura, ma la mia idea di vacanza è molto simile a quella di Regina Crimilde nei commenti al post n. 455 di MARIONeDAMIEL, e non mi sento affatto un blog-verme, come  Marion se non posso annunciare urbi et orbi che parto per destinazioni più o meno esotiche e rinomate. Il fatto è che io a casa mia ci sto bene. Il fatto è che non riesco a trovare rilassante andarsene in giro carichi di bagagli e in mezzo ad una moltitudine vociante di persone. Il fatto è che mi piace girare in città e trovare facilmente parcheggio, e poca gente in giro, e un’atmosfera un po’ sonnolenta e silenziosa, che solo a ferragosto e dintorni si può avere. Il fatto è che detesto dover fare le code per entrare nei posti, e camminare stanca e sudata sotto il sole , e dover metter mano al portafoglio per qualsiasi cosa si voglia, da un bicchiere d’acqua, al caffè, a una sedia per sedersi,  e  non poter avere le mie cose a  disposizione, dai libri al computer, dalle scarpe all’asciugacapelli, perché comunque non tutto puoi metterlo in valigia. .Insomma, mi fa piacere per quelli che partono, ma, please, io preferisco restare..