A Room of One's Own

Proverbi


Fatta la legge, scoperto l’inganno, si diceva una volta. Ma che l’inganno venisse scoperto ancor prima che la legge venisse fatta, ancora non m’era mai capitato. Mi riferisco alla legge che è stata recentemente approvata relativa alle modalità formali da rispettare per presentare le dimissioni dal posto di lavoro: quando la normativa sarà a regime, le dimissioni dovranno essere obbligatoriamente presentate su stampati ‘ministeriali’ numerati. Nelle intenzioni del legislatore, questo dovrebbe scoraggiare la pratica delle dimissioni in bianco, cioè quella prassi di farsi firmare la lettera di dimissioni prima di procedere ad instaurare il rapporto di lavoro, al fine di aggirare le norme sul divieto di licenziamento. Norme che sono particolarmente vincolanti e tassative in difesa della maternità. Ebbene, mi chiedo che effetto potrà ottenere una legge del genere, quando ormai sono possibili assunzioni con contratto a termine senza tante limitazioni. I contratti a progetto, che la fanno da leone nell’ambito delle assunzioni soprattutto dei giovani, sono a ‘termine’ per definizione, ma anche nell’ambito delle assunzioni tradizionali, con il lavoro interinale e con le assunzioni a termine praticamente liberalizzate, la possibilità di lasciarsi vie di fuga per risolvere rapporti di lavoro ‘a rischio’  ci sono, e sono perfettamente legali,  senza dover ricorrere a lettere di dimissioni preventive. Vorrà dire che anziché un rapporto a tempo indeterminato con lettera di dimissioni preventiva avremo una successione di rapporti a termine. Come dire,se non è zuppa è pan bagnato. E questa legge mi dà proprio l’impressione di chiudere la porta quando i buoi son già scappati.