A Room of One's Own

Esperienze (parte seconda)


La cosa comincia con un commento in cui vengono espresse alcune considerazioni, non ha importanza se a favore o contro l’argomento del post. L’autore del blog, o un altro blogger interviene esprimendo considerazioni di segno diverso dalle precedenti, e a questo punto il primo ribatte spiegando meglio il proprio punto di vista, e insistendo sulla correttezza delle proprie conclusioni in contrapposizione alla scorrettezza a suo dire evidente,  delle conclusioni dell’altro.          En passant, qualcuno inserisce nel discorso una  parola, una battuta, una frase magari detta in tono ironico o sarcastico, che può essere percepita come denigratoria dall’interlocutore. È quella che io chiama ‘la provocazione’, se fossimo in un cartone animato sarebbe la buccia di banana che Speedy Gonzales butta dove sa che passerà il gatto che lo sta inseguendo.         Davanti alla buccia di banana ci possono essere due comportamenti:  si può semplicemente scavalcarla, facendo mostra di non averla notata, e continuare imperterriti a sviluppare dialetticamente le proprie argomentazioni. Per fare questo però è necessario 1) avere delle argomentazioni da sviluppare, e 2) accettare il rischio di sembrare privi di quelli che vengono definiti gli ‘attributi’ maschili.            Naturalmente  chi la ‘buccia di banana’ l’ha buttata lì spera che l’avversario scelga la seconda alternativa: che cioè ci metta il piede sopra e ruzzoli rovinosamente a terra, ovvero, fuor di metafora, che reagisca alla provocazione con veemenza,  cosa che avviene in effetti nel 99,99 per cento dei casi,  poiché in quelle occasioni ciascuno, anche senza averla mai letta,  fa propria la famosa dichiarazione di Cyrano de Bergerarc:<< Io non uscirei mai con, sì, per negligenza, un affronto non ben lavato, con l'onore gualcito, gli scrupoli in ginocchio, ma io procedo e sono, in piena lucentezza, piuma di indipendenza, pennacchio di franchezza. >>          A questo punto il gioco è fatto: l’argomento di cui si stava discutendo viene rapidamente accantonato, tutta l’attenzione viene dedicata a dimostrare che si è più corretti, più accorti, più intelligenti, più  capaci di rintuzzare le provocazioni dell’avversario: un po’ come quando nei cartoni animati una nuvola di polvere avvolge tutti i personaggi che si azzuffano furiosamente.             Alla fine, uno o più contendenti se ne va sbattendo la porta: ricordo ancora quella volta  in cui Merlinodibretagna e John keating  dopo una bella ‘scazzottata’ virtuale se ne andarono pregandomi di non ‘citarli’ più nei miei post. All’epoca ricordo quanto mi angustiai per quella situazione. Riguardandola con l’esperienza di oggi, non posso fare a meno di sorridere.