A Room of One's Own

Hina


“Che cosa ti manca di più, un figlio o un marito?’’ mi chiese una volta un amico. Riconosco di non aver mai avuto un istinto materno molto sviluppato e ricordo che all’epoca, era molti anni fa,  risposi: “un marito” , ma ero ancora giovane,  e sebbene un figlio non fosse in programma non escludevo a priori che potesse anche arrivare col tempo.  Oggi  tuttavia non credo che la risposta sarebbe ancora la stessa. Questo episodio mi è tornato in mente leggendo nei giorni scorsi la didascalia ad una foto, su un giornale. La fotografia è della mamma di Hina, la ragazza pakistana uccisa nell’estate del 2006, qui vicino a Brescia, dal padre e dallo zio. Ora il suo assassino, reo confesso del delitto, è stato condannato in primo grado a trent’anni di reclusione, e il giornale riporta le parole della moglie, alla lettura della sentenza : ‘così me lo ammazzano’. Certo, la figlia ormai è persa e nessuno glie la potrà ridare. Ma mi chiedo come una madre possa difendere chi glie l’ha uccisa, e soprattutto chi l'ha uccisa in quel modo.click