A Room of One's Own

La Fata


"E forse è per vendetta - e forse è per paura o solo per pazzia - ma da sempre tu sei quella che paga di più se vuoi volare ti tirano giù e se comincia la caccia alla streghe la strega sei tu"Non ho partecipato alla manifestazione di sabato scorso a Roma, ma ho nondimeno seguito con interesse il dibattito che si è sviluppato qui nei blog, ed è stata l’occasione per cercare materiale per documentarmi sull’argomento, e per riflettere sul problema.            Un problema che  ha avuto una recrudescenza negli ultimi tempi in Italia. I dati del 2007 infatti,  quelli forniti dalla  Polizia di Stato,  sono agghiaccianti: cinquantasette donne assassinate, centoquarantuno, ferite, diecimila percosse, 1.805 stuprate.            Peggio è andata alle donne immigrate: su un milione e trecentomila immigrate, sono ben 35  gli omicidi in cui la vittima è una donna e l’assassino è il marito o il padre. Ma da quello che ho letto alla manifestazione di sabato  non c’erano associazioni di donne immigrate, con l’unica eccezione di quella delle donne Marocchine, segno che anche la presa di coscienza è ancora da venire in questa parte del mondo femminile.           Il problema non è evidentemente solo italiano  se l’Onu ha ritenuto di istituire, il 25 di novembre, una Giornata internazionale contro la violenza alle donne, e il sito di Amnesty international al riguardo è illuminante: la violenza nell’ambito delle mura domestiche é di gran lunga la più diffusa, presente ad ogni latitudine con vari livelli di intensità, ma non è la sola; ad essa si accompagna spesso, in molte realtà, una violenza di tipo istituzionale, avvallata cioè dalle leggi e dagli organi di governo, e infine, non meno drammatica, la violenza  che si aggiunge a violenza nei casi di conflitto, come spesso abbiamo avuto modo di constatare anche di recente, nei conflitti della ex Yugoslavia, o del Ruanda, o del Darfur. Un copione che si ripete tristemente uguale.             Tutto questo ha un significato che mi sembra ben sintetizzato dalle parole che ho letto nel blog di Psicologiaforense, e che cito testualmente:‘’La violenza sessuale, allora, o la sua minaccia funzionerebbero sia come controllo sociale «preventivo», sia come punizione della trasgressione, sia come strumento di riproduzione dei rapporti di potere tra i sessi, sia come vendetta .... La violenza sessuale definisce dunque la differenza sessuale come subordinazione e inferiorità.”           Stando così le cose, mi sembra corretto che l’Onu abbia definito la  violenza sulle donne un ‘crimine contro l’umanità’, e non basta a consolarci pensare, come qualcuno ha sottolineato nei commenti al blog citato, che la violenza e' l’impotenza di affermarsi con la ragione.Click