"Nel 1973, una giovane signora che molto sapeva di pedagogia pubblicò un saggio che costituì una pietra miliare per il nascente movimento italiano delle donne: si chiamava Elena Gianini Belotti. In Dalla parte delle bambine raccontò come l'addestramento sociale e culturale all'inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all'ingresso nella vita scolastica, e nei luoghi deputati all'educazione: famiglia, nidi, scuole materne ed elementari [...] Tutto questo sembrava superato. Parlare, oggi, di discriminazione di genere fra le bambine e i bambini, e osservare le ferite inflitte così in entrambi i sessi, sembra qualcosa di irreale [...] Sembra, è vero, così. Ma non appena arriva l'età scolare, non appena si inizia il confronto con il gruppo e soprattutto con altri adulti, le cose cambiano." Cominciava così
una recensione che mi è capitato di leggere alcune settimane fa. Mi è tornata in mente la mattina di Natale, mentre mio nipote, tre anni compiuti il venticinque di novembre, mi chiede: “Ma il mio regalo quale è?’’. “ Il regalo tu lo hai già avuto ieri’’ ci affanniamo a spiegare io e sua mamma, ma niente, più noi spieghiamo questa semplice realtà, più lui insiste a chiedere “ Ma il regalo per me non c’è?” con una delusione sempre più evidente man mano che la domanda viene ripetuta. Finalmente mi ricordo che un regalo per lui potrebbe anche esserci: è una bambolina di pezza che mi ha dato un’altra mia sorella, è ancora incartata, in un sacchetto in camera mia. Vado a prenderla, convinta di cancellare in questo modo la delusione e far spuntare il sorriso sul faccino del piccolo. "Ma é una BAMBOLA!!!" esclama schifato il bambino, appena dato uno sguardo al contenuto del sacchetto. "Una bambola non é da maschi!!!" protesta, restituendomi il mio pacchetto, offeso che abbia potuto pensare di darglielo. Mentre torno in camera a rimettere la bambola dove stava, non posso che prendere atto di come, già a tre anni, le distinzioni di genere siano perfettamente acquisite dai bambini, e l'idea di cosa sia da maschi e cosa sia da femmine saldamente radicata nelle loro teste. Les jeux sont faits, insomma, ben prima di arrivare all'età scolare, e per sempre.