A Room of One's Own

Esternalità


A volte capita che gli studiosi di una certa materia usino parole strane, e insolite, per dare importanza a concetti e situazioni che tutti conoscono e che senza il paludamento di quelle parole sarebbero addirittura banali. Come succede, a parer mio, con questo termine, ‘esternalità’. Io l’ ho sentito per la prima volta quando ho preparato l’esame di politica economica, ed era nel contesto della spiegazione di un teorema, il teorema di Coase.  Con il termine ‘esternalità ‘ in  realtà, si esprime  una cosa semplicissima, che tutti conosciamo pur senza averla forse mai concettualizzata in definizioni e formule: che cioè a volte traiamo beneficio o danno da azioni che altri compiono per fini che nulla hanno a che fare con noi. Come quando nell’oratorio in parte a casa mia fanno le feste, e la musica a tutto volume si sente  fino a notte inoltrata. Per gli abitanti delle case circostanti si verifica in questo caso una 'esternalità' :  se apprezzano la musica che viene suonata, posso parlare di esternalità positiva, al contrario se hanno bisogno di dormire e la musica li tiene svegli, si tratterà di esternalità negativa.  Un caso di esternalità si ha anche quando qualcuno inquina l’ambiente: si  scaricano sulla collettività una serie di oneri, quelli derivanti appunto dal fatto di ritrovarsi con un ambiente inquinato,  che sarebbero in realtà di competenza di colui che inquina.  Perché è ovvio che l’inquinamento ha un costo, e nell’ambito degli accordi sul clima  contenuti nel protocollo di Kyoto, si è addirittura stabilito di ‘quantificare’ in termini monetari le emissioni di Co2 e di rendere negoziabili, da parte delle aziende, i diritti di ‘inquinare’, istituendo una vera e propria ‘borsa’ in cui questi particolari ‘titoli’ vengono scambiati. Cioè se una azienda sta producendo gas-serra più di quanto la legge le consentirebbe, può acquistare, pagandoli, i risparmi di emissioni che un’altra azienda, più ‘virtuosa’ ha  realizzato: la prima paga per continuare a produrreCo2, la seconda guadagna per essere stata capace di non produrla.  Non ho capito bene però che vantaggio ne viene per il resto della popolazione. Se l'emissione di gas a effetto serra é dannosa, consentirla a pagamento non é un modo di permettere a chi li produce di sentirsi in pace con la coscienza e di disinteressarsi degli effetti che le proprie azioni hanno sulla salute e sulla qualità della vita del resto del mondo?