A Room of One's Own

Autostop


L'uomo ragionevole si adatta al mondo. L'uomo irragionevole si ostina invece ad adattare il mondo a sè. Quindi qualsiasi progresso può venire solo dall'uomo irragionevole.  ( G.B.Shaw)     Quando avevo sedici, diciassette anni, capitava che all’inizio dell’anno scolastico il servizio di trasporto che il comune organizzava per gli studenti partisse con qualche settimana di ritardo sull’inizio delle lezioni, e ci si doveva organizzare come si poteva, ricorrendo ad amici e parenti compiacenti, per arrivare a scuola al mattino .      Per il ritorno poi, complice anche il fatto che le lezioni non avevano ancora un orario ben definito, ci si arrangiava con l’autostop. Io di solito mi accompagnavo con altri due ragazzi del mio paese che erano in classe con me, ma ad un certo punto mi accorsi che era molto più facile e veloce rimediare un passaggio se ero da sola.     Ero giovane e anche se vagamente sapevo che poteva essere pericoloso,  con l’incoscienza dei sedici anni, più di una volta in cui ebbi premura di tornare a casa velocemente scelsi di  mettermi da sola a chiedere un passaggio agli automobilisti in transito.   Questo fatto mi è tornato in mente riflettendo sul  post n.1937 di SandaliAlSole. La notizia in effetti l’avevo sentita anche in televisione, e il servizio del telegiornale riportava anche una breve intervista a Pippa quando ancora era in Italia e si preparava a partire per il suo viaggio in autostop: parlava di voler dimostrare la sua fiducia nella bontà delle persone, voleva dimostrare che avvicinando le persone con gentilezza non se ne poteva ottenere che altrettanta gentilezza.      Nei commenti al post di Sandali, Fajr sottolinea che quello che è successo è all’ordine del giorno ovunque, nel mondo. E il tono degli altri commenti, compreso il mio, non fanno che sottolineare l’estrema imprudenza di quel viaggio, fatto da sola, in paesi che, almeno nel mio immaginario, sono tutt’altro che sicuri.  Ci pensavo ancora quando ho sentito alla radio una vecchia canzone :    Voglio girare il mondo anche se sul mio cammino incontrerò la pioggia che scendendo mi bagnerà…Voglio girare il mondo anche se la gente rideperchè secondo lorodormire sotto le stelle,vuol dire solo sentir freddo     Mi è venuto in mente che , con tutta la sua incoscienza, e la sua imprudenza, e la sua ingenuità, Pippa forse aveva la sua parte di ragione, e ripensando alle sue parole ai microfoni del telegiornale, mi è tornato in mente un passo del Diario di Anna Frank::       ‘ E’ un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze, perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace, e la serenità’     Sappiamo come è andata per Anna. E sappiamo come è andata per Pippa. Ma con tutto il nostro scetticismo, il nostro ‘buon senso’  e la nostra prudenza da loro riceviamo il testimone  per tener accesa l’esile fiamma della fiducia nei nostri simili.