A Room of One's Own

Spagna batte Italia...


La partita dell’Italia contro la Spagna non l’ho vista, lo ammetto: di calcio non ne capisco nulla, e se devo dire proprio tutta la verità trovo alquanto noioso vedere,  per dirla con le parole di un mio ex professore , ‘un gruppo di giovani maschi che sgambettano in mutande dietro a una palla su un prato’.  E ieri, giusto per poter sfottere un po’ un collega che sapevo essere stato incollato davanti al televisore, aprendo internet ho cercato, come prima cosa, di sapere come la partita fosse andata. Preso atto del risultato, ho saltato a piè pari ogni altro articolo che in qualche modo vi facesse riferimento. Stamattina però, ecco che aprendo la home page del sito de Il Sole24ore, sotto all’articolo della condanna Onu  a Mugabe, ne trovo un altro in cui la sfida calcistica viene assunta addirittura a simbolo di una sfida più ampia,   nell’economia come nella politica, che sarebbe in corso tra Italia e Spagna. È lo stesso premier spagnolo, Zapatero, a stabilire il parallelismo.  “«Pochi mesi fa abbiamo superato un paese amico e caro come l'Italia in reddito pro-capite, ieri abbiamo fatto il sorpasso nel calcio»”: sono parole sue di fronte alle quali il giornalista italiano si consola sottolineando che però il Pil spagnolo quest’anno non andrà oltre il 2%, a fronte del 3,8% registrato l’anno scorso. Non ricordo e non sono andata a controllare a quanto stiano le previsioni del Pil italiano, ma tutta questa vicenda mi fa tornare alla mente una competizione che tanti anni fa, quando ero ragazzina, opponeva il sindaco del mio paese a quello di un paese vicino, in una gara a chi si fosse dimostrato amministratore più capace e più efficiente. Qui le dimensioni sono ampliate al livello di due grandi stati europei, ma leggendo mi viene solo da pensare che, gira e rigira, tutto il mondo è paese.