A Room of One's Own

Demografia


Mi ricordo che ai tempi in cui ero ragazzina, mi impressionava molto leggere le previsioni  circa l’incremento atteso per la popolazione nei vari paesi del mondo. L’aumento previsto per la  popolazione cinese era quello più eclatante e mi lasciava sempre un po’sgomenta immaginare che un solo paese avesse una tale enorme massa di abitanti che aumentavano a un tale frenetico ritmo. Ma naturalmente nessuno poteva immaginare che il governo cinese avrebbe introdotto la legge del figlio unico, che, al di là delle sofferenze e delle ingiustizie che ha causato, ha comunque ridotto in modo significativo l’incremento reale rispetto a quello previsto.  Mi è capitato di ripensarci perché stamattina mi son trovata a sfogliare una rivista di qualche mese fa, che dedicava un trafiletto di poche righe per informare che il governo cinese intende mantenere in vigore la legge del figlio unico almeno per altri dieci anni. Sempre stamattina invece, Il Sole 24ore dedica un articolo in prima pagina al problema del decremento demografico nell’ “Italia delle culle vuote”  Riflettevo su come anche in fatto di demografia tutto sia relativo. Mentre in Italia si paventa la ‘crescita zero’ e si moltiplicano le analisi per valutare se l’aumento di natalità portato dagli immigrati  basterà a compensare la mancanza di figli della popolazione autoctona, ipotizzando incentivi per incoraggiare i potenziali genitori a mettere in cantiere il secondo figlio, dalla parte opposta della terra  si adottano invece leggi per dissuadere le coppie da tale insano proposito, prevedendo pene pecuniarie, nella migliore delle ipotesi, per punire chi nonostante tutto decide di non accontentarsi di un unico discendente. Come al solito, chi ha pane non ha denti.