A Room of One's Own

Mission impossible


“Perchè alla fine è così.I maschi e le femmine sono diversi ed è chiaro che non parlo di struttura fisica.” Così scrive L’amore immaginato nel suo post 964, dove sottolinea la diversa sensibilità di maschi e femmine nei confronti del partner. Ma riflettendo su quello che lei ha scritto, mi trovo a pensare che invece mi è capitato tante volte di accorgermi come siano proprio le differenze fisiche a rendere  difficile capire le sensazioni e di conseguenza anche gli atteggiamenti dell’altro sesso.  Perché alla fine siamo sempre noi stessi l’unità di misura con cui valutiamo gli altri, e il cervello è fatto in maniera tale che ciò che sperimentiamo in noi stessi immaginiamo debba essere lo stesso anche per gli altri. ‘La credenza, come la sta la pensa’, mi diceva mia nonna, e questo però complica parecchio le cose tra maschi e femmine, proprio perché la differente struttura fisica genera differenti sensazioni. Me ne accorgo invariabilmente ogniqualvolta nei libri, o nei film, mi imbatto in scene d’amore in cui le sensazioni fisiche  e le reazioni di una donna sono ‘raccontate’ e ‘descritte’ da un maschio: le reazioni attribuite alla donna mi danno sempre la sensazione di essere   sbagliate, perché sono in realtà le reazioni e le sensazioni che l’autore ‘maschio’ sente con la propria sensibilità maschile e che proietta  sulla donna… e suppongo che allo stesso modo succeda ai maschi nel caso contrario. E superare questa incomprensione credo che sia, per dirla con  il titolo di una vecchia serie di telefilm, una ‘missione impossibile’.