Secondo
rapporti di Caritas Italiana, Istat e
Ocse, in Italia circa 7,5 milioni di Italiani si trovano a vivere in una situazione più o meno grave di povertà. Di questi, la stragrande maggioranza vive al sud, tanto che il tasso di povertà relativa calcolato dall'Istat oscilla tra il 5,5% e il 6,4% nelle regioni del nord, mentre l’indice tocca il 22,5% nelle regioni Meridionali. Questo significa che un abitante su cinque dei residenti nelle regioni del Sud è povero. "I figli di genitori poveri hanno molte meno probabilità di accedere alla ricchezza". I ricercatori dell’Ocse devono essersi spremuti non poco le meningi per arrivare a scoprire questa evidente verità. Ma sinceramente la cosa non mi disturba tanto quanto un’altra affermazione che ho trovato espressa in
un articolo che mi è capitato di leggere. Secondo l'articolista numeri come questi “farebbero temere una rivoluzione, che oggi è in effetti scongiurata dal gigantesco meccanismo di economia criminale che ormai in quelle latitudini ha sostituito lo Stato.” Come dire che per fortuna almeno ci sono camorra & c. a mantenere la pace sociale!